Nella prospettiva di una intensa pratica della Weltliteratur, una pratica funzionale alla preservazione e alla valorizzazione attiva del patrimonio letterario, la nuova seria della rivista LEA (Lingue e Letterature d'Oriente e d'Occidente) – che nasce dall'esperienza del numero sperimentale di LEA (Letterature d'Europe e d'America) e della collana interdisciplinare Biblioteca di Studi di Filologia Moderna (due realtà promosse tra il 2000 e il 2004 dal Dipartimento di Filologia Moderna dell'Università degli Studi di Firenze (dal 2013 Dip. di Lingue, letterature e studi interculturale), in edizione open access (Firenze University Press, ISSN: 1824-484X) – intende fungere da rivista e archivio multidisciplinare, insieme dedicati agli studi sulle civiltà linguistico-letterarie europee ed extra-europee, con particolare attenzione alla realtà e prospettive (teoriche e pratico-culturali) per l'appunto della Weltliteratur e, insieme, del plurilinguismo così come dello sviluppo delle ricerche interdisciplinari. Il primo volume del 2012 della serie si articola in una sezione che propone una rosa di autori (della Spagna, della Russia e della Polonia) per una lettura e interpretazione interletteraria (in traduzione con gli originali a fronte), presenta e analizza due realtà letterarie «decentrate» rispetto alla tradizione europea «dei centri» (Estonia e Romania), propone itinerari nella Weltliteratur (dalla realtà inglese, spagnola, russa e turca, dal medioevo alla contemporaneità e toccando il confine tra letteratura e filosofia, praticato da Ágnes Heller) e percorsi nella linguistica (con contributi sui codici normativi nel tedesco, sulla traduzione letteraria e audiovisiva, sulla formazione linguistica L2 e sulla lessicografia d'ambito italo-spagnolo) e, infine, con l'intento di interpretare le condizioni di possibilità dell'esistenza letteraria, ad opera di contributi dedicati all'archivistica, all'autorialità e ai diritti nel digitale (comprese le realtà emergenti nell'area letteraria di lingua araba), pone in evidenza questioni che per l'appunto condizionano lo sviluppo (e gli studi) che riguardano la gestione del patrimonio letterario.
LEA - Lingue e Letterature d'Oriente e d'Occidente 1-2012 / Tottossy, Beatrix. - In: LEA. - ISSN 1824-484X. - ELETTRONICO. - (2012), pp. 1-617.
LEA - Lingue e Letterature d'Oriente e d'Occidente 1-2012
TOTTOSSY, BEATRIX
2012
Abstract
Nella prospettiva di una intensa pratica della Weltliteratur, una pratica funzionale alla preservazione e alla valorizzazione attiva del patrimonio letterario, la nuova seria della rivista LEA (Lingue e Letterature d'Oriente e d'Occidente) – che nasce dall'esperienza del numero sperimentale di LEA (Letterature d'Europe e d'America) e della collana interdisciplinare Biblioteca di Studi di Filologia Moderna (due realtà promosse tra il 2000 e il 2004 dal Dipartimento di Filologia Moderna dell'Università degli Studi di Firenze (dal 2013 Dip. di Lingue, letterature e studi interculturale), in edizione open access (Firenze University Press, ISSN: 1824-484X) – intende fungere da rivista e archivio multidisciplinare, insieme dedicati agli studi sulle civiltà linguistico-letterarie europee ed extra-europee, con particolare attenzione alla realtà e prospettive (teoriche e pratico-culturali) per l'appunto della Weltliteratur e, insieme, del plurilinguismo così come dello sviluppo delle ricerche interdisciplinari. Il primo volume del 2012 della serie si articola in una sezione che propone una rosa di autori (della Spagna, della Russia e della Polonia) per una lettura e interpretazione interletteraria (in traduzione con gli originali a fronte), presenta e analizza due realtà letterarie «decentrate» rispetto alla tradizione europea «dei centri» (Estonia e Romania), propone itinerari nella Weltliteratur (dalla realtà inglese, spagnola, russa e turca, dal medioevo alla contemporaneità e toccando il confine tra letteratura e filosofia, praticato da Ágnes Heller) e percorsi nella linguistica (con contributi sui codici normativi nel tedesco, sulla traduzione letteraria e audiovisiva, sulla formazione linguistica L2 e sulla lessicografia d'ambito italo-spagnolo) e, infine, con l'intento di interpretare le condizioni di possibilità dell'esistenza letteraria, ad opera di contributi dedicati all'archivistica, all'autorialità e ai diritti nel digitale (comprese le realtà emergenti nell'area letteraria di lingua araba), pone in evidenza questioni che per l'appunto condizionano lo sviluppo (e gli studi) che riguardano la gestione del patrimonio letterario.File | Dimensione | Formato | |
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