Nei programmi educativi e nelle politiche per la prima infanzia il ruolo delle ultime acquisizioni nelle neuroscienze assume da alcuni anni un’importanza crescente. Tali scienze sottolineano la centralità dei primi tre anni di vita nella formazione del bambino e mettono in stretta correlazione i comportamenti e le attitudini dei genitori con il loro sviluppo e con i loro comportamenti futuri.Brunella Casalini, docente di Filosofia politica presso l’Università di Firenze, ha sviluppato una riflessione sull’argomento mettendo in luce i rischi di un utilizzo strumentale delle neuroscienze. In particolare la sua critica si concentra sull’attuale tendenza a richiedere ai genitori, e in particolare alle madri, tutta una serie di competenze al fine di aumentare il potenziale e il “capitale umano” dei loro bambini. Tale tendenza si inserisce nella società neoliberale, in cui si assiste da un lato alla riduzione/smantellamento dello stato sociale e dall’altro a crescenti richieste nei confronti dei genitori (e soprattutto delle madri) rispetto all’esercizio di una serie di comportamenti che presuppongono disponibilità di tempo e denaro, ponendo quindi anche una questione di diseguaglianze sociali. Questo porta inoltre al rischio di stigmatizzare coloro che non si conformano all’ideale di genitore/mamma perfetta.
Neuroscienze e politiche rivolte alla prima infanzia: i rischi di un utilizzo strumentale Intervista a Brunella Casalini a cura di Erika Bernacchi / Casalini, Brunella. - In: CITTADINI IN CRESCITA. - ISSN 1723-2562. - ELETTRONICO. - (2015), pp. 50-57.
Neuroscienze e politiche rivolte alla prima infanzia: i rischi di un utilizzo strumentale Intervista a Brunella Casalini a cura di Erika Bernacchi
CASALINI, BRUNELLA
2015
Abstract
Nei programmi educativi e nelle politiche per la prima infanzia il ruolo delle ultime acquisizioni nelle neuroscienze assume da alcuni anni un’importanza crescente. Tali scienze sottolineano la centralità dei primi tre anni di vita nella formazione del bambino e mettono in stretta correlazione i comportamenti e le attitudini dei genitori con il loro sviluppo e con i loro comportamenti futuri.Brunella Casalini, docente di Filosofia politica presso l’Università di Firenze, ha sviluppato una riflessione sull’argomento mettendo in luce i rischi di un utilizzo strumentale delle neuroscienze. In particolare la sua critica si concentra sull’attuale tendenza a richiedere ai genitori, e in particolare alle madri, tutta una serie di competenze al fine di aumentare il potenziale e il “capitale umano” dei loro bambini. Tale tendenza si inserisce nella società neoliberale, in cui si assiste da un lato alla riduzione/smantellamento dello stato sociale e dall’altro a crescenti richieste nei confronti dei genitori (e soprattutto delle madri) rispetto all’esercizio di una serie di comportamenti che presuppongono disponibilità di tempo e denaro, ponendo quindi anche una questione di diseguaglianze sociali. Questo porta inoltre al rischio di stigmatizzare coloro che non si conformano all’ideale di genitore/mamma perfetta.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.