La variabilità genetica è un fattore determinante a lungo termine di adattamento e plasticità della popolazione. Ciò è essenziale per la sopravvivenza di tutte le popolazioni, ma è ancora più importante per i popolamenti forestali. La gestione forestale è una delle attività antropiche che può alterare le caratteristiche strutturali e la variabilità genetica delle foreste. Le foreste vetuste sono ecosistemi che si sono sviluppati per molti anni in assenza disturbi umani; sono di solito percepite come sistemi biologici complessi, composti da alberi secolari di grandi dimensioni e da materiale legnoso in decomposizione che costituiscono habitat importanti per molte specie animali e vegetali. In Italia, dove la pressione antropica sulle foreste ha una storia molto antica, le foreste con caratteristiche potenzialmente vetuste sono rare e sono state osservate in alcune aree remote delle Alpi e degli Appennini. La maggior parte degli studi sui popolamenti vetusti si sono concentrati sull’identificazione di quali attributi strutturali siano più strettamente correlati alla vetustà (ad esempio il numero di grandi alberi viventi e la quantità di legno morto), mentre poco si sa sulla struttura genetica spaziale dei boschi non gestiti da molto tempo. L’obiettivo di questo studio è stato quello di verificare se la struttura spaziale della diversità genetica può essere utilizzata come indicatore genetico di vetustà.
La struttura genetica spaziale può essere utilizzata come indicatore di vetustà dei boschi di faggio? Primi risultati in Italia centrale / Donatella, Paffetti; Silvia, Fiorentini; Cristina, Vettori; Francesca, Bottalico; Anna, Buonamici; Alberto, Maltoni; Susanna, Nocentini; Raffaello, Giannini; Davide, Travaglini. - ELETTRONICO. - 1:(2015), pp. 47-54. (Intervento presentato al convegno Progettare il futuro per il settore forestale tenutosi a Firenze nel 26‐29 Novembre 2014) [10.4129/2cis-dp-stru].
La struttura genetica spaziale può essere utilizzata come indicatore di vetustà dei boschi di faggio? Primi risultati in Italia centrale
PAFFETTI, DONATELLA;BOTTALICO, FRANCESCA;MALTONI, ALBERTO;NOCENTINI, SUSANNA;TRAVAGLINI, DAVIDE
2015
Abstract
La variabilità genetica è un fattore determinante a lungo termine di adattamento e plasticità della popolazione. Ciò è essenziale per la sopravvivenza di tutte le popolazioni, ma è ancora più importante per i popolamenti forestali. La gestione forestale è una delle attività antropiche che può alterare le caratteristiche strutturali e la variabilità genetica delle foreste. Le foreste vetuste sono ecosistemi che si sono sviluppati per molti anni in assenza disturbi umani; sono di solito percepite come sistemi biologici complessi, composti da alberi secolari di grandi dimensioni e da materiale legnoso in decomposizione che costituiscono habitat importanti per molte specie animali e vegetali. In Italia, dove la pressione antropica sulle foreste ha una storia molto antica, le foreste con caratteristiche potenzialmente vetuste sono rare e sono state osservate in alcune aree remote delle Alpi e degli Appennini. La maggior parte degli studi sui popolamenti vetusti si sono concentrati sull’identificazione di quali attributi strutturali siano più strettamente correlati alla vetustà (ad esempio il numero di grandi alberi viventi e la quantità di legno morto), mentre poco si sa sulla struttura genetica spaziale dei boschi non gestiti da molto tempo. L’obiettivo di questo studio è stato quello di verificare se la struttura spaziale della diversità genetica può essere utilizzata come indicatore genetico di vetustà.File | Dimensione | Formato | |
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