Molte delle questioni che si sono poste in questo primo anno di sperimentazione della messa alla prova rivelano, al fondo, una oscillazione tra diversi modelli ricavabili valorizzando ora l’uno ora l’altro aspetto del diritto vigente. Il lavoro, con un approccio originale, coglie un primo schema teorico, di stampo utilitaristico: esso lascia intravedere una messa alla prova meramente deflativa che si regge interamente sull’iniziativa dell’interessato. Un secondo modello, di tipo rieducativo, delinea una probation che fa seguito ad un processo sull’autore e sulle conseguenze ove, per contro, il profilo fattuale si scolora, con problemi di frizione con il canone nulla poena sine iudicio. Vi è, infine, un terzo tipo di messa alla prova, di matrice retributivo-special preventiva, in cui l’istituto annovera tra i propri indefettibili presupposti lo svolgimento di un processo sul fatto, sia pure “contratto” e sui generis con riferimento alle regole probatorie e di giudizio. L'originalità dei modelli individuati, attraverso una analisi del dato normativo sostenuta da rigorosa metodologia porta a condurre con confronto i tali modelli con le norme costituzionali onde condurre, con onestà intellettuale, una valutazione di compatibilità. L'impatto consiste nel prospettare un paradigma esegetico costituzionalmente conforme che deve animare l'interpretazione e l'applicazione delle nuove norme.

La messa alla prova ad un anno dalla L. n. 67 del 2014: problematiche applicative tra archetipi, norme e prassi / Conti, Carlotta. - In: GIURISPRUDENZA ITALIANA. - ISSN 1125-3029. - ELETTRONICO. - (2015), pp. 12-30.

La messa alla prova ad un anno dalla L. n. 67 del 2014: problematiche applicative tra archetipi, norme e prassi

CONTI, CARLOTTA
2015

Abstract

Molte delle questioni che si sono poste in questo primo anno di sperimentazione della messa alla prova rivelano, al fondo, una oscillazione tra diversi modelli ricavabili valorizzando ora l’uno ora l’altro aspetto del diritto vigente. Il lavoro, con un approccio originale, coglie un primo schema teorico, di stampo utilitaristico: esso lascia intravedere una messa alla prova meramente deflativa che si regge interamente sull’iniziativa dell’interessato. Un secondo modello, di tipo rieducativo, delinea una probation che fa seguito ad un processo sull’autore e sulle conseguenze ove, per contro, il profilo fattuale si scolora, con problemi di frizione con il canone nulla poena sine iudicio. Vi è, infine, un terzo tipo di messa alla prova, di matrice retributivo-special preventiva, in cui l’istituto annovera tra i propri indefettibili presupposti lo svolgimento di un processo sul fatto, sia pure “contratto” e sui generis con riferimento alle regole probatorie e di giudizio. L'originalità dei modelli individuati, attraverso una analisi del dato normativo sostenuta da rigorosa metodologia porta a condurre con confronto i tali modelli con le norme costituzionali onde condurre, con onestà intellettuale, una valutazione di compatibilità. L'impatto consiste nel prospettare un paradigma esegetico costituzionalmente conforme che deve animare l'interpretazione e l'applicazione delle nuove norme.
2015
12
30
Goal 16: Peace, justice and strong institutions
Conti, Carlotta
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