In questo libro viene proposto al lettore un breve e intenso viaggio in uno spazio al contempo astratto e concreto: quello aperto dal procedere della tecnologia e del suo impatto sulle nostre società. Astratto, perché ha a che fare con conoscenze tecnico-scientifiche di portata generale che trascendono le singole applicazioni, e concreto, in quanto si origina, si manifesta e si misura con gli oggetti che l’uomo crea con il proprio lavoro e con le trasformazioni che egli imprime all’ambiente per adattarlo ai propri gusti, esigenze e rappresentazioni. La molteplicità di scenari sociali, economici e ambientali che cambiano ed evolvono, combinando elementi invarianti e trasformazioni significative, dipende dall’azione di un motore fondamentale: lo sviluppo continuo della conoscenza umana in forma di scienza e tecnologia, le quali «non sono altro che la continuazione dell’evoluzione naturale con altri mezzi» . Vedremo, infatti, come gli oggetti prodotti dall’uomo non siano altro che conoscenza oggettivata in continuo cambiamento, perché gli esseri umani –individualmente oppure organizzati in imprese e altre entità collettive- sono perennemente alla ricerca di soluzioni appropriate per problemi tecnico-produttivi. In un orizzonte di questo tipo saranno individuati aspetti suggestivi e apparentemente contraddittori quali la stabilità temporanea e il disequilibrio permanente, lo sviluppo di traiettorie consolidate e la loro brusca interruzione con discontinuità più o meno profonde. Il tema centrale del libro sarà pertanto il tentativo di affrontare due quesiti di fondo: che cos’è la tecnologia? Che ruolo occupa nelle vicende umane? Le risposte sono cercate nell’analisi sia della conoscenza e dei processi con cui essa viene generata e diffusa, sia dei protagonisti individuali e collettivi di una dinamica apparentemente inarrestabile, che prende il via dai primi miliardersimi di secondi dopo il big bang (cap. 1). Il filo conduttore del lungo viaggio intrapreso dall’umanità nel corso dell’evoluzione naturale è visto attraverso l’analisi della tecnologia (capitoli 2-3-4), nell’ottica sintetizzata dalla frase di Ray Kurzweil, prima citata. Al centro del volume sarà l’innovazione tecnologica, generata da propensioni fondamentali dell’animo umano, quali l’insaziabile ansia di conoscenza, la ricerca di soluzioni a problemi economico-sociali, il perseguimento di sempre più elevati livelli di gratificazione personale e l’istinto di “bravura” (instinct of workmanship), il movente della curiosità grazie alla quale riesce a concepire “ingegnosi e sorprendenti dispositivi” . Nei capitoli 5-6 si analizzano gli strumenti concettuali (teorie e metodologie), elaborati dall’umanità per tentare di scoprire il “senso più profondo” della continua creazione di costrutti tecnologici, dal più semplice al più complesso, e della dinamica socio-economica ad essi strettamente connessa. Il dipanarsi di quelli che possiamo definire i “fili dell’innovazione” nel corso della storia costituisce una vera e propria “avventura”, perché appare come continui tentativi di allontanarsi dalle conoscenze consolidate per esplorare territori conoscitivi ignoti e proprio per questo attrattivi, come si può evincere dalle nuove “tecnologie dirompenti”, le quali potrebbero caratterizzare il prossimo futuro (capitoli 7-8). Nell’avventura umana e nei suoi moventi ispiratori vediamo il motore fondamentale della dinamica innovativa, vista come sequenza di attività di ricerca volte a scoprire nuovi mondi entro cui vivere e operare. Questo incessante anelito a mettere in atto tentativi e sperimentazioni sulla base di congetture e suggestioni, divari tra stato di cose esistenti e quello desiderato, aspirazioni, è il meccanismo propulsore delle innovazioni. La produzione di queste ultime non avviene, però nel vuoto, bensì in relazione a ciò che già si conosce, cioè le basi conoscitive esistenti, i cui confini sono in perpetuo mutamento. Tutto ciò avviene perché la mente umana è sempre impegnata in congetture e nell’esplorazione di nuovi campi, creando così quella che Shackle chiama “società caleidoscopica”, a indicare l’incessante processo di trasformazione indotto dalle mutevoli costellazioni di forze presenti nei sistemi sociali, che divengono così un mix imprevedibile di «ordine, certezza e bellezza, intervallati da improvvisi disintegrazioni e sequenze di fasi caratterizzate da configurazioni ordinate» . Questo accade perché l’avventura umana si basa su due componenti fondamentali: la razionalità, intesa come attitudine a ordinare il mondo -altrimenti caotico- di eventi senza senso, mediante ipotesi teorie e proposizioni da sottoporre a test di convalida; l’immaginazione, cioè la propensione a vedere problemi e discrasie, cioè spazi conoscitivi ancora vuoti, da esplorare e indagare nell’incertezza più o meno totale. Razionalità e immaginazione si inseguono nella storia dell’umanità, dando così origine alla dinamica tecnologica, alle spinte innovative, che coniugano congetture e azzardo, successi e fallimenti, che si susseguono come esiti di processi decisionali al tempo stesso individuali e collettivi. Questi ultimi sono conseguentemente caratterizzati, come vedremo, da intenzionalità e casualità, elaborazione strategica e imprevedibilità, propensione alla scoperta e delusioni cocenti, dove la razionalità senza l’immaginazione sarebbe destinata al fallimento, anzi non potrebbe proprio esistere.

I processi decisionali / Lombardi, Mauro; Macchi, Marika. - STAMPA. - (2016), pp. 9-232.

I processi decisionali

LOMBARDI, MAURO;MACCHI, MARIKA
2016

Abstract

In questo libro viene proposto al lettore un breve e intenso viaggio in uno spazio al contempo astratto e concreto: quello aperto dal procedere della tecnologia e del suo impatto sulle nostre società. Astratto, perché ha a che fare con conoscenze tecnico-scientifiche di portata generale che trascendono le singole applicazioni, e concreto, in quanto si origina, si manifesta e si misura con gli oggetti che l’uomo crea con il proprio lavoro e con le trasformazioni che egli imprime all’ambiente per adattarlo ai propri gusti, esigenze e rappresentazioni. La molteplicità di scenari sociali, economici e ambientali che cambiano ed evolvono, combinando elementi invarianti e trasformazioni significative, dipende dall’azione di un motore fondamentale: lo sviluppo continuo della conoscenza umana in forma di scienza e tecnologia, le quali «non sono altro che la continuazione dell’evoluzione naturale con altri mezzi» . Vedremo, infatti, come gli oggetti prodotti dall’uomo non siano altro che conoscenza oggettivata in continuo cambiamento, perché gli esseri umani –individualmente oppure organizzati in imprese e altre entità collettive- sono perennemente alla ricerca di soluzioni appropriate per problemi tecnico-produttivi. In un orizzonte di questo tipo saranno individuati aspetti suggestivi e apparentemente contraddittori quali la stabilità temporanea e il disequilibrio permanente, lo sviluppo di traiettorie consolidate e la loro brusca interruzione con discontinuità più o meno profonde. Il tema centrale del libro sarà pertanto il tentativo di affrontare due quesiti di fondo: che cos’è la tecnologia? Che ruolo occupa nelle vicende umane? Le risposte sono cercate nell’analisi sia della conoscenza e dei processi con cui essa viene generata e diffusa, sia dei protagonisti individuali e collettivi di una dinamica apparentemente inarrestabile, che prende il via dai primi miliardersimi di secondi dopo il big bang (cap. 1). Il filo conduttore del lungo viaggio intrapreso dall’umanità nel corso dell’evoluzione naturale è visto attraverso l’analisi della tecnologia (capitoli 2-3-4), nell’ottica sintetizzata dalla frase di Ray Kurzweil, prima citata. Al centro del volume sarà l’innovazione tecnologica, generata da propensioni fondamentali dell’animo umano, quali l’insaziabile ansia di conoscenza, la ricerca di soluzioni a problemi economico-sociali, il perseguimento di sempre più elevati livelli di gratificazione personale e l’istinto di “bravura” (instinct of workmanship), il movente della curiosità grazie alla quale riesce a concepire “ingegnosi e sorprendenti dispositivi” . Nei capitoli 5-6 si analizzano gli strumenti concettuali (teorie e metodologie), elaborati dall’umanità per tentare di scoprire il “senso più profondo” della continua creazione di costrutti tecnologici, dal più semplice al più complesso, e della dinamica socio-economica ad essi strettamente connessa. Il dipanarsi di quelli che possiamo definire i “fili dell’innovazione” nel corso della storia costituisce una vera e propria “avventura”, perché appare come continui tentativi di allontanarsi dalle conoscenze consolidate per esplorare territori conoscitivi ignoti e proprio per questo attrattivi, come si può evincere dalle nuove “tecnologie dirompenti”, le quali potrebbero caratterizzare il prossimo futuro (capitoli 7-8). Nell’avventura umana e nei suoi moventi ispiratori vediamo il motore fondamentale della dinamica innovativa, vista come sequenza di attività di ricerca volte a scoprire nuovi mondi entro cui vivere e operare. Questo incessante anelito a mettere in atto tentativi e sperimentazioni sulla base di congetture e suggestioni, divari tra stato di cose esistenti e quello desiderato, aspirazioni, è il meccanismo propulsore delle innovazioni. La produzione di queste ultime non avviene, però nel vuoto, bensì in relazione a ciò che già si conosce, cioè le basi conoscitive esistenti, i cui confini sono in perpetuo mutamento. Tutto ciò avviene perché la mente umana è sempre impegnata in congetture e nell’esplorazione di nuovi campi, creando così quella che Shackle chiama “società caleidoscopica”, a indicare l’incessante processo di trasformazione indotto dalle mutevoli costellazioni di forze presenti nei sistemi sociali, che divengono così un mix imprevedibile di «ordine, certezza e bellezza, intervallati da improvvisi disintegrazioni e sequenze di fasi caratterizzate da configurazioni ordinate» . Questo accade perché l’avventura umana si basa su due componenti fondamentali: la razionalità, intesa come attitudine a ordinare il mondo -altrimenti caotico- di eventi senza senso, mediante ipotesi teorie e proposizioni da sottoporre a test di convalida; l’immaginazione, cioè la propensione a vedere problemi e discrasie, cioè spazi conoscitivi ancora vuoti, da esplorare e indagare nell’incertezza più o meno totale. Razionalità e immaginazione si inseguono nella storia dell’umanità, dando così origine alla dinamica tecnologica, alle spinte innovative, che coniugano congetture e azzardo, successi e fallimenti, che si susseguono come esiti di processi decisionali al tempo stesso individuali e collettivi. Questi ultimi sono conseguentemente caratterizzati, come vedremo, da intenzionalità e casualità, elaborazione strategica e imprevedibilità, propensione alla scoperta e delusioni cocenti, dove la razionalità senza l’immaginazione sarebbe destinata al fallimento, anzi non potrebbe proprio esistere.
2016
Nerbini
Firenze
978-88-6434-123-1
Lombardi, Mauro; Macchi, Marika
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