Il volume si occupa dell’attualità del messaggio pedagogico della “scuola fiorentina” creatasi intorno al magistero di Codignola e di Borghi e intorno alla rivista “Scuola e Città” già nel 1950, ispirato a una pedagogia critico-razionale, laica e progressista, con al centro la lectio deweyana, quasi sessantacinque anni dopo. In un tempo storico-culturale e socio-economico-politico così profondamente diverso da quello post-bellico degli anni Cinquanta, un tempo che vede democrazia, laicità e progresso posti sub judice e che viene a delineare orizzonti del tutto nuovi (nel conoscere, nel comunicare, nel produrre, nel fare-cultura etc.), siamo davanti a un modello cresciuto e sfumatosi nel corso di vari decenni, ma che oggi non vive un percorso di declino. Infatti, in questo modello ancora attivo, si è decantata la crescita scientifica e tecnica della pedagogia, come è avvenuto un po’ ovunque, ma anche la sua ricca articolazione e teorica e pratica, come pure la vocazione critica si è sempre rilanciata ,arricchita, riarticolata, tenendo fermo l’obbiettivo di rileggere sempre il presente alla luce di un pensiero strutturalmente aperto e di valori emancipativi netti e fondanti nel mondo contemporaneo. E lo ha fatto potenziando sia il pensiero sia l’axiologia secondo una prospettiva di confronto appunto aperto e con la cultura e con la realtà sociale e politica. Anche mettendo questi due fronti alla prova di e in un mondo che cambia e cambia celermente e non sempre “positivamente” per chi resta fedele al pensiero critico e alla democrazia, ispirandosi ai quali comprende il presente ma anche lo giudica e cerca di ri-orientarlo.
La pedagogia critica e laica a Firenze: 1950-2015. Modelli. Metamorfosi. Figure / Cambi, Franco; Federighi, Paolo; Mariani, Alessandro. - STAMPA. - (2016).
La pedagogia critica e laica a Firenze: 1950-2015. Modelli. Metamorfosi. Figure
CAMBI, FRANCO
;FEDERIGHI, PAOLO
;MARIANI, ALESSANDRO
2016
Abstract
Il volume si occupa dell’attualità del messaggio pedagogico della “scuola fiorentina” creatasi intorno al magistero di Codignola e di Borghi e intorno alla rivista “Scuola e Città” già nel 1950, ispirato a una pedagogia critico-razionale, laica e progressista, con al centro la lectio deweyana, quasi sessantacinque anni dopo. In un tempo storico-culturale e socio-economico-politico così profondamente diverso da quello post-bellico degli anni Cinquanta, un tempo che vede democrazia, laicità e progresso posti sub judice e che viene a delineare orizzonti del tutto nuovi (nel conoscere, nel comunicare, nel produrre, nel fare-cultura etc.), siamo davanti a un modello cresciuto e sfumatosi nel corso di vari decenni, ma che oggi non vive un percorso di declino. Infatti, in questo modello ancora attivo, si è decantata la crescita scientifica e tecnica della pedagogia, come è avvenuto un po’ ovunque, ma anche la sua ricca articolazione e teorica e pratica, come pure la vocazione critica si è sempre rilanciata ,arricchita, riarticolata, tenendo fermo l’obbiettivo di rileggere sempre il presente alla luce di un pensiero strutturalmente aperto e di valori emancipativi netti e fondanti nel mondo contemporaneo. E lo ha fatto potenziando sia il pensiero sia l’axiologia secondo una prospettiva di confronto appunto aperto e con la cultura e con la realtà sociale e politica. Anche mettendo questi due fronti alla prova di e in un mondo che cambia e cambia celermente e non sempre “positivamente” per chi resta fedele al pensiero critico e alla democrazia, ispirandosi ai quali comprende il presente ma anche lo giudica e cerca di ri-orientarlo.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.