Il paper presenta una riflessione in merito a temi e problemi da affrontare quando ci si accinge a pianificare aree interessate da produzioni di qualità certificata, con particolare riferimento alla produzione vitivinicola. Diverse pratiche di governo del territorio in atto in Italia sono oggi improntate dalla ricerca di un equilibrio tra sviluppo territoriale e produzione vitivinicola, tutela delle risorse naturali e valorizzazione del paesaggio. Ne emerge una agricoltura molto diversa dal passato, in cui il paesaggio è parte integrante del marketing di prodotto; in cui la valorizzazione della filiera vitivinicola non può sottrarsi dall’adottare misure di adattamento al cambiamento climatico e di utilizzo di fonti di energia rinnovabile; in cui la qualità dell’architettura rurale fa i conti non solo con l’impatto paesaggistico, ma anche con l’efficientamento energetico. In questo quadro, si delineano nuove forme dell’abitare rurale e della produzione, in cui all’imprenditore colto e spesso delocalizzato e alle popolazioni di lavoratori stagionali (principalmente immigrati) si contrappongono modalità di presidio territoriale improntate alla qualità della produzione e del prodotto, in stretta connessione con la qualità del territorio. La pianificazione territoriale è chiamata a dare risposte a tali questioni attraverso una rinnovata attenzione non solo ai temi spesso associati alla agricoltura (usi dei suoli e paesaggio), ma alle influenze reciproche tra produzione vitivinicola di pregio e ordinamenti spaziali. Si tratta di un approccio teso alla integrazione di vecchi e nuovi temi, dall’accessibilità rurale (non solo in termini di fruibilità lenta, ma anche di connessione con i mercati) all’efficientamento energetico dell’edilizia rurale, dall’abitare la campagna fino alla definizione di nuove forme di abitare collettivo e housing sociale nei contesti rurali, per aprire nuovi scenari per la pianificazione territoriale. Scenari che presentano un certo interesse anche in relazione alla riforma istituzionale in corso: se, da un lato, il riassetto degli enti locali richiede alla pianificazione il superamento dei meri confini istituzionali per abbracciare ambiti di riferimento più ampi, dall’altro lato anche la perimetrazione e disciplina di zone di produzione agricola di pregio (DOC, DOP, DOCG) esula dai confini comunali, richiedendo dunque una necessaria e legittima integrazione di tali ambiti nelle geometrie variabili della pianificazione di area vasta originata dal riassetto istituzionale.

Vino e piano: temi, strumenti e pratiche per i territori dell’eccellenza / Lingua, Valeria. - ELETTRONICO. - Vol. 2. Spazi dell’agricoltura tra produzione e riproduzione:(2015), pp. 483-487. (Intervento presentato al convegno Italia '45-'45. Radici, Condizioni, Prospettive tenutosi a Venezia nel 11-13 giugno 2015).

Vino e piano: temi, strumenti e pratiche per i territori dell’eccellenza

LINGUA, VALERIA
2015

Abstract

Il paper presenta una riflessione in merito a temi e problemi da affrontare quando ci si accinge a pianificare aree interessate da produzioni di qualità certificata, con particolare riferimento alla produzione vitivinicola. Diverse pratiche di governo del territorio in atto in Italia sono oggi improntate dalla ricerca di un equilibrio tra sviluppo territoriale e produzione vitivinicola, tutela delle risorse naturali e valorizzazione del paesaggio. Ne emerge una agricoltura molto diversa dal passato, in cui il paesaggio è parte integrante del marketing di prodotto; in cui la valorizzazione della filiera vitivinicola non può sottrarsi dall’adottare misure di adattamento al cambiamento climatico e di utilizzo di fonti di energia rinnovabile; in cui la qualità dell’architettura rurale fa i conti non solo con l’impatto paesaggistico, ma anche con l’efficientamento energetico. In questo quadro, si delineano nuove forme dell’abitare rurale e della produzione, in cui all’imprenditore colto e spesso delocalizzato e alle popolazioni di lavoratori stagionali (principalmente immigrati) si contrappongono modalità di presidio territoriale improntate alla qualità della produzione e del prodotto, in stretta connessione con la qualità del territorio. La pianificazione territoriale è chiamata a dare risposte a tali questioni attraverso una rinnovata attenzione non solo ai temi spesso associati alla agricoltura (usi dei suoli e paesaggio), ma alle influenze reciproche tra produzione vitivinicola di pregio e ordinamenti spaziali. Si tratta di un approccio teso alla integrazione di vecchi e nuovi temi, dall’accessibilità rurale (non solo in termini di fruibilità lenta, ma anche di connessione con i mercati) all’efficientamento energetico dell’edilizia rurale, dall’abitare la campagna fino alla definizione di nuove forme di abitare collettivo e housing sociale nei contesti rurali, per aprire nuovi scenari per la pianificazione territoriale. Scenari che presentano un certo interesse anche in relazione alla riforma istituzionale in corso: se, da un lato, il riassetto degli enti locali richiede alla pianificazione il superamento dei meri confini istituzionali per abbracciare ambiti di riferimento più ampi, dall’altro lato anche la perimetrazione e disciplina di zone di produzione agricola di pregio (DOC, DOP, DOCG) esula dai confini comunali, richiedendo dunque una necessaria e legittima integrazione di tali ambiti nelle geometrie variabili della pianificazione di area vasta originata dal riassetto istituzionale.
2015
Atti della XVIII Conferenza Nazionale SIU. Italia '45-'45. Radici, Condizioni, Prospettive.
Italia '45-'45. Radici, Condizioni, Prospettive
Venezia
11-13 giugno 2015
Lingua, Valeria
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