Il tema è la Luce: essa produce segni e segnali come insieme di messaggi circa un oggetto, che la nostra mente rappresenta ed elabora formando quindi l’interpretante dell’oggetto stesso che può essere diverso dalla sua realtà e fisicità (l’interpretato). La luce come prodotto di senso, ovvero in termini Peirciani fra tutte le categorie di segni, la luce (insieme di fasci luminosi) è quello che più tipicamente esemplifica l’indicalità o l’indessicalità. La luce come effetto di senso, in quanto capace di definire, evocare, indicare e fornire significato ai significanti (oggetti e materia. Luce come obiettivo di senso perché stimola visione e percezione, costituisce di per sé un mezzo di ostensione del comportamento, produce rappresentazioni, orienta i movimenti. Di fronte ad un segnale luminoso non ci si chiede cosa significa, ma cosa fa, cosa produce. Sono convinta che l’illuminotecnica non sia solo tecnica di illuminazione, ma “scienza dell’illuminazione” perché la qualità della visione e della percezione visiva non possono essere ricondotte a mere pratiche per la verifica dei valori di illuminamento e di luminanza. Il progetto illuminotecnico si basa sull’interazione di molte discipline e scienze fisiche, nonché sulla conoscenza dei modelli numerici e del calcolo computerizzato. Un progetto di illuminazione, una qualsiasi soluzione per una “nuova luce”, in particolare destinato ad ambienti di lavoro e speciali (come ad esempio ospedali, stanze di degenza, spazi museali espositivi, ma anche centri commerciali e di vendita diretta, nonché uffici) nasce da stimoli visivi e percettivi che poi, attraverso interpretazioni, rappresentazioni mentali ed aspettative, richiamano nel processo semiosico tutto quanto il soggetto (progettista, illuminotecnico, lighting designer) conosce della luce ed i fenomeni connessi, della fotometria, colorimetria ed ottica, ma anche della natura dell’uomo delle sue attività motorie, della fisiologia e biologia cognitiva. La luce come cultura della luce: da qui la necessità di chiamare esperti in materia, ricercatori e studiosi delle neuroscienze, della fisica tecnica, della biologia, della psicologia, della salute umana, nonché esperti di sicurezza, prevenzione e di ergonomia, impostando il convegno su di un approccio multidisciplinare La giornata è stata ripartita in due sezioni che attraverso un approccio multidisciplinare integrato hanno consentito la possibilità di leggere la cultura della luce in termini di quantità, quantità di luce, e cioè che esiste una continuità, dai fenomeni fisici, ottici, colorimetrici circadiani alla fisiologia, alla visione e percezione, mente e schema corporeo…. fino alla qualità qualità della luce, come considerazione che la luce può modificare le nostre percezioni e suggerirne anche di nuove, favorire lo sviluppo mentale e di immaginazione, la salute ed il benessere fino a condizioni ottimali per la sicurezza, l’uso razionale dell’energia e talvolta la guarigione. Descrivo e presento i contenuti del seminario seguendo l’ordine di trattazione: dalla natura fisica della luce e i temi di percezione e visione, alle sorgenti artificiali e LED, qualità della visione, l’illuminazione per la sicurezza e salute negli ambienti di lavoro, normativa cogente, fino al corretto progetto illuminotecnico orientato alla qualità e al risparmio energetico, utilizzando alcune battute sintetiche scritte da ciascun relatore. L’idea che ogni autore/relatore scrivesse un estratto del proprio argomento presentato, per la stesura di questo articolo, nasce da un gesto di accortezza e correttezza intellettuale e dal tentativo di riprodurre la concertazione e la passione che ha coinvolto ciascuno di noi durante tutto il seminario, che ha reso attivamente partecipi gli stessi spettatori.

LED e salute: mente, ergonomia e sicurezza / Balocco, C.; Aghemo, C.. - In: LUCE. - ISSN 1828-0560. - STAMPA. - 316:(2016), pp. 1-12.

LED e salute: mente, ergonomia e sicurezza

BALOCCO, CARLA;
2016

Abstract

Il tema è la Luce: essa produce segni e segnali come insieme di messaggi circa un oggetto, che la nostra mente rappresenta ed elabora formando quindi l’interpretante dell’oggetto stesso che può essere diverso dalla sua realtà e fisicità (l’interpretato). La luce come prodotto di senso, ovvero in termini Peirciani fra tutte le categorie di segni, la luce (insieme di fasci luminosi) è quello che più tipicamente esemplifica l’indicalità o l’indessicalità. La luce come effetto di senso, in quanto capace di definire, evocare, indicare e fornire significato ai significanti (oggetti e materia. Luce come obiettivo di senso perché stimola visione e percezione, costituisce di per sé un mezzo di ostensione del comportamento, produce rappresentazioni, orienta i movimenti. Di fronte ad un segnale luminoso non ci si chiede cosa significa, ma cosa fa, cosa produce. Sono convinta che l’illuminotecnica non sia solo tecnica di illuminazione, ma “scienza dell’illuminazione” perché la qualità della visione e della percezione visiva non possono essere ricondotte a mere pratiche per la verifica dei valori di illuminamento e di luminanza. Il progetto illuminotecnico si basa sull’interazione di molte discipline e scienze fisiche, nonché sulla conoscenza dei modelli numerici e del calcolo computerizzato. Un progetto di illuminazione, una qualsiasi soluzione per una “nuova luce”, in particolare destinato ad ambienti di lavoro e speciali (come ad esempio ospedali, stanze di degenza, spazi museali espositivi, ma anche centri commerciali e di vendita diretta, nonché uffici) nasce da stimoli visivi e percettivi che poi, attraverso interpretazioni, rappresentazioni mentali ed aspettative, richiamano nel processo semiosico tutto quanto il soggetto (progettista, illuminotecnico, lighting designer) conosce della luce ed i fenomeni connessi, della fotometria, colorimetria ed ottica, ma anche della natura dell’uomo delle sue attività motorie, della fisiologia e biologia cognitiva. La luce come cultura della luce: da qui la necessità di chiamare esperti in materia, ricercatori e studiosi delle neuroscienze, della fisica tecnica, della biologia, della psicologia, della salute umana, nonché esperti di sicurezza, prevenzione e di ergonomia, impostando il convegno su di un approccio multidisciplinare La giornata è stata ripartita in due sezioni che attraverso un approccio multidisciplinare integrato hanno consentito la possibilità di leggere la cultura della luce in termini di quantità, quantità di luce, e cioè che esiste una continuità, dai fenomeni fisici, ottici, colorimetrici circadiani alla fisiologia, alla visione e percezione, mente e schema corporeo…. fino alla qualità qualità della luce, come considerazione che la luce può modificare le nostre percezioni e suggerirne anche di nuove, favorire lo sviluppo mentale e di immaginazione, la salute ed il benessere fino a condizioni ottimali per la sicurezza, l’uso razionale dell’energia e talvolta la guarigione. Descrivo e presento i contenuti del seminario seguendo l’ordine di trattazione: dalla natura fisica della luce e i temi di percezione e visione, alle sorgenti artificiali e LED, qualità della visione, l’illuminazione per la sicurezza e salute negli ambienti di lavoro, normativa cogente, fino al corretto progetto illuminotecnico orientato alla qualità e al risparmio energetico, utilizzando alcune battute sintetiche scritte da ciascun relatore. L’idea che ogni autore/relatore scrivesse un estratto del proprio argomento presentato, per la stesura di questo articolo, nasce da un gesto di accortezza e correttezza intellettuale e dal tentativo di riprodurre la concertazione e la passione che ha coinvolto ciascuno di noi durante tutto il seminario, che ha reso attivamente partecipi gli stessi spettatori.
2016
316
1
12
Balocco, C.; Aghemo, C.
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Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1044365
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