Il saggio prende in esame l'esperienza americana di Pietro Borsieri, animatore del Romanticismo milanese, deportato negli Stati Uniti nel 1836 dopo dodici anni di prigionia allo Spielberg, attraverso le lettere scambiate con gli amici letterati e patrioti esuli in Europa, come Costanza e Giuseppe Arconati, Giovanni Berchet, Camillo Ugoni, o che con lui dividono l'esilio americano, come Federico Confalonieri. Ne emerge un rapporto contrastato con il Nuovo mondo, insieme terra di libertà e terra d'esilio, e un vivace quadro di costume, insieme alla testimonianza dei nuovi interessi sociali e letterari di Borsieri.
«Terra di libertà, o d'esiglio doloroso»: Pietro Borsieri in America / Gambacorti, Irene. - In: STUDI ITALIANI. - ISSN 1121-0621. - STAMPA. - XXVII:(2015), pp. 23-45.
«Terra di libertà, o d'esiglio doloroso»: Pietro Borsieri in America
GAMBACORTI, IRENE
2015
Abstract
Il saggio prende in esame l'esperienza americana di Pietro Borsieri, animatore del Romanticismo milanese, deportato negli Stati Uniti nel 1836 dopo dodici anni di prigionia allo Spielberg, attraverso le lettere scambiate con gli amici letterati e patrioti esuli in Europa, come Costanza e Giuseppe Arconati, Giovanni Berchet, Camillo Ugoni, o che con lui dividono l'esilio americano, come Federico Confalonieri. Ne emerge un rapporto contrastato con il Nuovo mondo, insieme terra di libertà e terra d'esilio, e un vivace quadro di costume, insieme alla testimonianza dei nuovi interessi sociali e letterari di Borsieri.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.