«Risorgimento»: parola italiana, parola europea

Ecco è la storia di Risorgimento, parola che nasce nel Cinquecento con il valore religioso di ‘resurrezione’. Alla fine del secolo successivo assume anche quello laico di ‘superamento di una condizione negativa’; poi, trascorsi altri cento anni, diventa ‘sviluppo culturale futuro’: non è però ancora ‘programma politico’. Dopo l’Ottantanove, in conseguenza delle vicende di Francia, ma senza un diretto influsso linguistico, Risorgimento in Italia sarà pronto ad esprimere il nuovo valore di ‘processo di riscatto dall’antica decadenza che porti ad un sistema istituzionale nuovo’. Ancora nel terzo decennio dell’Ottocento, però, la parola non aveva acquistato un valore antonomastico, e nemmeno era immediatamente riconoscibile come termine specifico del lessico politico-patriottico: per Leopardi risorgimento potrà semplicemente significare ‘ritorno dell’ispirazione poetica’. Sono gli anni attorno al 1848 che vedono il diffondersi a macchia d’olio della parola nella sua accezione propriamente politica di ‘movimento per l’indipendenza e l’unità nazionale italiana’ e sarà soprattutto con questo significato che il vocabolo si diffonderà poi nelle altre lingue d’Europa.