Nella pianificazione pastorale risulta di estrema importanza identificare la gestione più razionale per le aree pascolive. Uno dei parametri maggiormente utilizzati è il valore pastorale (determinato normalmente sulla base di un transect lineare) utilizzando la metodica di Daget e Poissonet. Considerando la numerosità dei rilievi da eseguire e l’eterogeneità delle risorse pastorali, nasce l’idea di utilizzare anche rilievi eseguiti in precedenza secondo metodologie e finalità diverse. Uno dei rilievi maggiormente diffusi nelle comunità vegetali è quello secondo lo schema proposto da Braun-Blanquet con finalità fitosociologiche. Il presente lavoro ha voluto verificare la possibilità di utilizzare i dati botanici ottenuti dal metodo di Braun-Blanquet per la determinazione della composizione botanica, del valore pastorale e del carico potenziale di un’area pascoliva. La prova è stata eseguita in un’area delle Alpi Liguri (Monte Fronté, Imperia) all’interno della quale sono stati effettuati 23 rilievi, secondo Daget e Poissonet, e altrettanti con il metodo Braun-Blanquet, interessanti gli stessi punti di stazione. I dati fitosociologici sono stati trasformati secondo l’algoritmo proposto da Van der Maarel. Su entrambe le matrici delle presenze delle specie è stata eseguita la cluster analysis per la determinazione delle formazioni pastorali presenti e, successivamente, sono stati calcolati il valore pastorale e il carico animale potenziale dell’intera area con i dati provenienti da entrambe le metodologie. I risultati ottenuti hanno messo in luce leggere differenze per quanto riguarda le superfici attribuibili alle formazioni pastorali individuate, mentre le due metodologie hanno determinato le stesse specie dominanti di ogni formazione pascoliva, anche se non nello stesso ordine. Ulteriori differenze sono state riscontrate sulla ricchezza floristica delle formazioni, con valori significativamente più elevati (in media +20%) nel caso del rilievo della vegetazione secondo Braun-Blanquet. Molto più contenute invece le differenze a livello di valore pastorale medio dell’area (e di conseguenza di carico animale mantenibile) trovate fra i due metodi (24 vs 25). E’ quindi possibile affermare che, pur necessitando ulteriori approfondimenti in ambenti pastorali diversi, esistono concrete possibilità di applicazione del rilievo fitosociologico anche per finalità gestionali dei pascoli, oltre che di descrizione della vegetazione.

Confronto tra metodologie di campionamento della vegetazione delle risorse pascolive per la caratterizzazione pastorale / Staglianò, N.; Ghione, M.; Argenti, G.. - ELETTRONICO. - (2015), pp. 131-131. (Intervento presentato al convegno 10° Congresso Nazionale SISEF).

Confronto tra metodologie di campionamento della vegetazione delle risorse pascolive per la caratterizzazione pastorale.

STAGLIANO', NICOLINA;ARGENTI, GIOVANNI
2015

Abstract

Nella pianificazione pastorale risulta di estrema importanza identificare la gestione più razionale per le aree pascolive. Uno dei parametri maggiormente utilizzati è il valore pastorale (determinato normalmente sulla base di un transect lineare) utilizzando la metodica di Daget e Poissonet. Considerando la numerosità dei rilievi da eseguire e l’eterogeneità delle risorse pastorali, nasce l’idea di utilizzare anche rilievi eseguiti in precedenza secondo metodologie e finalità diverse. Uno dei rilievi maggiormente diffusi nelle comunità vegetali è quello secondo lo schema proposto da Braun-Blanquet con finalità fitosociologiche. Il presente lavoro ha voluto verificare la possibilità di utilizzare i dati botanici ottenuti dal metodo di Braun-Blanquet per la determinazione della composizione botanica, del valore pastorale e del carico potenziale di un’area pascoliva. La prova è stata eseguita in un’area delle Alpi Liguri (Monte Fronté, Imperia) all’interno della quale sono stati effettuati 23 rilievi, secondo Daget e Poissonet, e altrettanti con il metodo Braun-Blanquet, interessanti gli stessi punti di stazione. I dati fitosociologici sono stati trasformati secondo l’algoritmo proposto da Van der Maarel. Su entrambe le matrici delle presenze delle specie è stata eseguita la cluster analysis per la determinazione delle formazioni pastorali presenti e, successivamente, sono stati calcolati il valore pastorale e il carico animale potenziale dell’intera area con i dati provenienti da entrambe le metodologie. I risultati ottenuti hanno messo in luce leggere differenze per quanto riguarda le superfici attribuibili alle formazioni pastorali individuate, mentre le due metodologie hanno determinato le stesse specie dominanti di ogni formazione pascoliva, anche se non nello stesso ordine. Ulteriori differenze sono state riscontrate sulla ricchezza floristica delle formazioni, con valori significativamente più elevati (in media +20%) nel caso del rilievo della vegetazione secondo Braun-Blanquet. Molto più contenute invece le differenze a livello di valore pastorale medio dell’area (e di conseguenza di carico animale mantenibile) trovate fra i due metodi (24 vs 25). E’ quindi possibile affermare che, pur necessitando ulteriori approfondimenti in ambenti pastorali diversi, esistono concrete possibilità di applicazione del rilievo fitosociologico anche per finalità gestionali dei pascoli, oltre che di descrizione della vegetazione.
2015
Sostenere il pianeta, boschi per la vita - Ricerca e innovazione per la tutela e la valorizzazione delle risorse forestali
10° Congresso Nazionale SISEF
Staglianò, N.; Ghione, M.; Argenti, G.
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