Tra il 4 e il 5 marzo 2015 il territorio toscano è stato colpito da una tempesta di vento, con raffiche fino a 167 km/h, che ha provocato ingenti danni ai boschi. In questo lavoro si descrivono le linee guida per la ricostituzione del potenziale forestale delle principali tipologie forestali che hanno subito danni, sia fustaie che cedui. La maggior parte delle fustaie danneggiate è costituita da soprassuoli monospecifici, spesso di origine artificiale (a es. abetine, pinete di pino nero o di pino domestico) dove a una gestione sovente orientata in passato al mantenimento di strutture uniformi, si è aggiunta negli ultimi decenni la rarefazione se non addirittura la sospensione totale degli interventi selvicolturali e in particolare dei diradamenti, aumentando così la loro suscettibilità al danno. Si conclude che gli interventi di ricostituzione devono rappresentare il primo passo per recuperare una gestione attiva del bosco, sulla base di una strategia mirata ad aumentare resistenza e resilienza dei boschi toscani, in modo da conservare la loro capacità di fornire preziose utilità ecosistemiche in un futuro che si prospetta caratterizzato da grande incertezza, non solo climatica. On the 5th of March 2015 a wind storm, with wind speed exceeding 160 km/h, caused extensive damage to Tuscan forests (Central Italy). Here we describe the guidelines for the restoration of the forest potential of the main forest types damaged by the wind storm, both coppices and high forests. The most impacted high forests were pure even aged stands originated by planting (e.g. silver fir, Austrian pine, stone pine), where past management often aimed at maintaining uniform structures. We conclude that restoration interventions must be the first step of a change in management aimed at increasing resistance and resilience of Tuscan forests so as to maintain their precious ecological functions in face of a future which appears very uncertain, and not only from a climatic point of view.

Linee guida per la ricostituzione del potenziale forestale nelle aree danneggiate dal vento: il caso dei boschi della Toscana / Bottalico, Francesca; Nocentini, Susanna; Travaglini, Davide. - In: L'ITALIA FORESTALE E MONTANA. - ISSN 0021-2776. - STAMPA. - 71:(2016), pp. 227-238. [10.4129/ifm.2016.4.04]

Linee guida per la ricostituzione del potenziale forestale nelle aree danneggiate dal vento: il caso dei boschi della Toscana

BOTTALICO, FRANCESCA;NOCENTINI, SUSANNA;TRAVAGLINI, DAVIDE
2016

Abstract

Tra il 4 e il 5 marzo 2015 il territorio toscano è stato colpito da una tempesta di vento, con raffiche fino a 167 km/h, che ha provocato ingenti danni ai boschi. In questo lavoro si descrivono le linee guida per la ricostituzione del potenziale forestale delle principali tipologie forestali che hanno subito danni, sia fustaie che cedui. La maggior parte delle fustaie danneggiate è costituita da soprassuoli monospecifici, spesso di origine artificiale (a es. abetine, pinete di pino nero o di pino domestico) dove a una gestione sovente orientata in passato al mantenimento di strutture uniformi, si è aggiunta negli ultimi decenni la rarefazione se non addirittura la sospensione totale degli interventi selvicolturali e in particolare dei diradamenti, aumentando così la loro suscettibilità al danno. Si conclude che gli interventi di ricostituzione devono rappresentare il primo passo per recuperare una gestione attiva del bosco, sulla base di una strategia mirata ad aumentare resistenza e resilienza dei boschi toscani, in modo da conservare la loro capacità di fornire preziose utilità ecosistemiche in un futuro che si prospetta caratterizzato da grande incertezza, non solo climatica. On the 5th of March 2015 a wind storm, with wind speed exceeding 160 km/h, caused extensive damage to Tuscan forests (Central Italy). Here we describe the guidelines for the restoration of the forest potential of the main forest types damaged by the wind storm, both coppices and high forests. The most impacted high forests were pure even aged stands originated by planting (e.g. silver fir, Austrian pine, stone pine), where past management often aimed at maintaining uniform structures. We conclude that restoration interventions must be the first step of a change in management aimed at increasing resistance and resilience of Tuscan forests so as to maintain their precious ecological functions in face of a future which appears very uncertain, and not only from a climatic point of view.
2016
71
227
238
Bottalico, Francesca; Nocentini, Susanna; Travaglini, Davide
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