Qualità della memoria e possibilità di una “totalità letteraria”

L'articolo – che funge da cornice teorica al volume 2016 della rivista LEA – assume, attualizzando e reinterpretando, la prospettiva di Michel Foucault (Qu‘est-ce qu‘un auteur?) e di György Lukács (Teoria del romanzo) per puntare l'attenzione sul modo di esperire l'interdipendente trasformazione del soggetto e dell'oggetto oggi, nell'epoca delle tecnologie della sensibilità diffuse e distribuite. La nuova sensibilità veicolata dalla tecnologia sollecita l'ipotesi di una «totalità letteraria» e, insieme, dà il senso concreto di una progettualità finalizzata a superare sia l'impasse individuata da Eric Hobsbawm nella condizione dell'avanguardia storica, sia la nota aporia di Sartre riguardo all'arte come terreno di lavoro su realtà/verità e arte come bisogno di un sé «evasivo», aperto ai miti manipolatori della contemporaneità. Rientra in questa ottica il tentativo di offrire con il volume della rivista LEA-2016, impostato come un insieme di autonomi contributi agli studi specialistici (variamente rappresentativi di situazioni limite) che, proprio come insieme, alla «totalità letteraria» risulti sensibile.