La fortezza federiciana di Prato è un archetipo della filosofia e della politica del pieno medioevo. L'Imperatore Federico II ne fa emblema e strumento della sua amministrazione e della sua figura imperiale. Nato da preesistenze e ai margini della città comunale incasellatosi in un brano urbano con ruolo di filtro tra la città, il suo contado e la viabilità nord-sud territoriale (Prato è ai piedi del più agevole passo appenninico dell’Italia centro settentrionale), il castello viene edificato nella sua forma attuale dalle maestranze cistercensi, e seppur “non finito” risulta funzionante per compiti amministrativi. La sua fortuna legata all'Imperatore ne segna un rapidissimo declino e una serie di aggiunte e riutilizzi via via più invasivi fino a vederlo, all'inizio del XX secolo, completamente addossato di case e murature tale da richiederne due restauri negli anni ‘30 e negli anni ’70. Indagini scientifiche e rilievi per la conoscenza sono state eseguiti in tempi recenti e hanno contribuito ad allargare il campo delle conoscenze in maniera tale da fornire un quadro di rilevanza documentata oltre che architettonica, urbana. Questo stato di fatto comporta una esigenza di un’ulteriore opera di restauro, connessa alle ultime conoscenze, finalizzata alla valorizzazione del monumento in quanto si sono evidenziate nuove, ulteriori problematiche che esulano dal solo manufatto, estendendosi all’area urbana, per gli accessi (manomessi nel passato), per le funzioni che un monumento di tal fatta possa oggi rivestire nei linguaggi della contemporaneità. S’intende sviluppare in modo organico un profilo integrato di intervento iniziando dalla programmazione della manutenzione fino alla definizione di un protocollo operativo per addivenire ad una riqualificazione globale di tutto il “sistema castello” attenendosi alla più ampia definizione di restauro in una progettazione proiettata alla completa fruizione del monumento al fino di farlo rivivere e renderlo partecipe delle dinamiche sociali ed economiche del tessuto cittadino.
Approccio conoscitivo e metodologie di lettura delle strutture architettoniche medioevali. Le indagini metrologiche per il Castello dell'Imperatore a Prato / Centauro, Giuseppe Alberto; Bacci, Andrea. - STAMPA. - ...:(In corso di stampa), pp. 0-0. (Intervento presentato al convegno Convegno Nazionale SIRA "RICerca/REStauro" tenutosi a Roma nel 26-27/09/2016).
Approccio conoscitivo e metodologie di lettura delle strutture architettoniche medioevali. Le indagini metrologiche per il Castello dell'Imperatore a Prato
CENTAURO, GIUSEPPE ALBERTO;BACCI, ANDREA
In corso di stampa
Abstract
La fortezza federiciana di Prato è un archetipo della filosofia e della politica del pieno medioevo. L'Imperatore Federico II ne fa emblema e strumento della sua amministrazione e della sua figura imperiale. Nato da preesistenze e ai margini della città comunale incasellatosi in un brano urbano con ruolo di filtro tra la città, il suo contado e la viabilità nord-sud territoriale (Prato è ai piedi del più agevole passo appenninico dell’Italia centro settentrionale), il castello viene edificato nella sua forma attuale dalle maestranze cistercensi, e seppur “non finito” risulta funzionante per compiti amministrativi. La sua fortuna legata all'Imperatore ne segna un rapidissimo declino e una serie di aggiunte e riutilizzi via via più invasivi fino a vederlo, all'inizio del XX secolo, completamente addossato di case e murature tale da richiederne due restauri negli anni ‘30 e negli anni ’70. Indagini scientifiche e rilievi per la conoscenza sono state eseguiti in tempi recenti e hanno contribuito ad allargare il campo delle conoscenze in maniera tale da fornire un quadro di rilevanza documentata oltre che architettonica, urbana. Questo stato di fatto comporta una esigenza di un’ulteriore opera di restauro, connessa alle ultime conoscenze, finalizzata alla valorizzazione del monumento in quanto si sono evidenziate nuove, ulteriori problematiche che esulano dal solo manufatto, estendendosi all’area urbana, per gli accessi (manomessi nel passato), per le funzioni che un monumento di tal fatta possa oggi rivestire nei linguaggi della contemporaneità. S’intende sviluppare in modo organico un profilo integrato di intervento iniziando dalla programmazione della manutenzione fino alla definizione di un protocollo operativo per addivenire ad una riqualificazione globale di tutto il “sistema castello” attenendosi alla più ampia definizione di restauro in una progettazione proiettata alla completa fruizione del monumento al fino di farlo rivivere e renderlo partecipe delle dinamiche sociali ed economiche del tessuto cittadino.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.