L’attuale periodo di “cambiamenti”, che coinvolge l’ambito d’azione del “fare” urbanistica, presenta stimoli d’innovazione sia di merito sia di metodo, che esigono frangenti di sperimentazione disciplinare per strutturarsi nel tempo a tutti i livelli amministrativi. Nella pratica urbanistica la filiera della pianificazione segue un principio di consequenzialità, dove un indirizzo di livello regionale, per avere efficacia, deve essere tradotto a scala locale con un maggior grado di compromissione attuativa. La transcalaratità implica riflessioni distinte e gradi di problematicità diversificati, soprattutto al momento in cui sono messi in atto nuovi impianti normativi. La tesi sostenuta nel paper è che al mutare degli assetti normativi di livello sovralocale è opportuno far corrispondere una coerente operatività urbanistica locale che, a sua volta, per adeguarsi proponga innovativi dispositivi metodologici. Una riconfigurazione delle norme, dell’operatività e del linguaggio tecnico comporta l’aggiornamento di una “cassetta degli attrezzi”, con cui i pianificatori sono chiamati ad operare e che deve essere messa alla prova mediante percorsi di ricerca sperimentale. In quest’ambito tematico, l’adeguamento dei piani urbanistici locali ai recenti dispositivi approvati dalla regione Toscana, cioè la legge regionale 65/2014, Norme del governo del territorio, e il Piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico (Marzo 2015), configura un significativo banco di prova per proporre un aggiornamento di linguaggio e di metodo in particolare per ciò che attiene alle invarianti strutturali.
Urbanistica adattiva. L’adeguamento dei piani locali al Piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico della Toscana. Il caso delle invarianti strutturali / Giuseppe, DE LUCA; Luca, DI FIGLIA; Matteo, SCAMPORRINO. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 1879-1884. (Intervento presentato al convegno Cambiamenti. Responsabilità e strumenti per l'urbanistica a servizio del Paese tenutosi a Catania nel 16-18 giugno 2016).
Urbanistica adattiva. L’adeguamento dei piani locali al Piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico della Toscana. Il caso delle invarianti strutturali
DE LUCA, GIUSEPPE;DI FIGLIA, LUCA;SCAMPORRINO, MATTEO
2017
Abstract
L’attuale periodo di “cambiamenti”, che coinvolge l’ambito d’azione del “fare” urbanistica, presenta stimoli d’innovazione sia di merito sia di metodo, che esigono frangenti di sperimentazione disciplinare per strutturarsi nel tempo a tutti i livelli amministrativi. Nella pratica urbanistica la filiera della pianificazione segue un principio di consequenzialità, dove un indirizzo di livello regionale, per avere efficacia, deve essere tradotto a scala locale con un maggior grado di compromissione attuativa. La transcalaratità implica riflessioni distinte e gradi di problematicità diversificati, soprattutto al momento in cui sono messi in atto nuovi impianti normativi. La tesi sostenuta nel paper è che al mutare degli assetti normativi di livello sovralocale è opportuno far corrispondere una coerente operatività urbanistica locale che, a sua volta, per adeguarsi proponga innovativi dispositivi metodologici. Una riconfigurazione delle norme, dell’operatività e del linguaggio tecnico comporta l’aggiornamento di una “cassetta degli attrezzi”, con cui i pianificatori sono chiamati ad operare e che deve essere messa alla prova mediante percorsi di ricerca sperimentale. In quest’ambito tematico, l’adeguamento dei piani urbanistici locali ai recenti dispositivi approvati dalla regione Toscana, cioè la legge regionale 65/2014, Norme del governo del territorio, e il Piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico (Marzo 2015), configura un significativo banco di prova per proporre un aggiornamento di linguaggio e di metodo in particolare per ciò che attiene alle invarianti strutturali.File | Dimensione | Formato | |
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