I delitti di corruzione e gli impervi itinerari del processo

Il contributo è inserito nel Volume dal titolo " Il reato lungo gli impervi sentieri del processo" , a cura di Giovannangelo De Francesco, Enrico Marzaduri, relativo all'incontro di Studio organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa dal titolo “Il reato lungo gli impervi sentieri del processo” ( Pisa, 26 febbraio 2016), pubblicato nella Collana del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Pisa. Nel contributo si osserva che, di fronte alle trasformazioni fenomenologie della corruzione, le esigenze probatorie hanno iniziato a premere, non solamente sulla dimensione processuale e segnatamente sulla struttura di istituti processuali come ad esempio la custodia cautela in carcere oppure le intercettazioni, che talvolta hanno subito torsioni e sovraesposizioni , ma anche sulla dimensione “sostanziale” dei reati anticorruzione. In particolare, i condizionamenti processuali hanno inciso sulla struttura delle fattispecie incriminatrici e sul sistema sanzionatorio dei delitti di corruzione sia al livello legislativo che applicativo. Ebbene, l'analisi sul livello di incidenza delle esigenze processuali sui delitti di corruzione, da un lato, mette in evidenza le conseguenze che comporta, sul terreno della effettività dei reati e delle pene e su quello dei principi fondamentali, il tentativo al livello legislativo ed interpretativo di soddisfare le esigenze probatorie dei delitti di corruzione in chiave “sostanziale”; dall’altro lato, spinge anche ad interrogarsi sulle reali capacità della disciplina processuale vigente e dell’apparato giudiziario a soddisfare le esigenze processuali del diritto penale sostanziale soprattutto di fronte a fenomeni criminali complessi come la corruzione.