L’occasione di un restauro del tetto della chiesa di Santa Maria Nuova in Viterbo ha offerto la possibilità di ragionare sugli antichi sistemi di lavorazione del legno e sulle modalità di accrescimento del castagno in epoche antiche. Le strutture lignee analizzate, appartengono all’orditura primaria e secondaria del tetto e risalgono a diverse epoche, così come è emerso dalla datazione con wiggle matching. In particolare i travetti dipinti sono stati datati al XV secolo, ma la parte più antica risale agli inizi del XII secolo. La lavorazione, talora a quadrotti, mostra un numero considerevole di anelli fino a 100 in campioni di piccola dimensione, situazione scarsamente compatibile con un sistema selvicolturale riconducibile al ceduo. Anche l’analisi dendrocronologica ha dato origine a serie anulari differenti da quelle generalmente ottenibili da fusti derivanti da cedui o da reperti lignei derivanti da manufatti più recenti. Le osservazioni sui sistemi di lavorazione del legno sono parte del quadro descrittivo del tetto e hanno permesso anche di ricostruire, dai segnali di rimaneggiamento, schemi costruttivi del tetto diversi da quelli che si presentano alla data odierna. Questi ragionamenti hanno consentito di ipotizzare una distribuzione virtuale dei diametri dei fusti partendo dall’ipotesi che il popolamento dei travetti venisse da un unico popolamento forestale. Sono risultati interessanti che mostrano andamenti del popolamento assai stimolanti, che potrebbero essere ricondotti ad una gestione selvicolturale del ceduo matricinato oppure ad un taglio a scelta.
Archeoselvicoltura del castagno. Evidenze dai metodi di lavorazione del legno e dall’analisi dendrocronologica di antichi tetti in Italia Centrale / Manuela, Romagnoli; Riccardo, Salvati; Francesco, Marini; Sara, Moroni; Martino, Rogai; Marco, Togni. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 49-49. (Intervento presentato al convegno XI Congresso Nazionale SISEF. LA FORESTA CHE CAMBIA. Ricerca, qualità della vita e opportunità in un paese in transizione tenutosi a Roma nel 10-13 Otobre 2017).
Archeoselvicoltura del castagno. Evidenze dai metodi di lavorazione del legno e dall’analisi dendrocronologica di antichi tetti in Italia Centrale.
TOGNI, MARCO
2017
Abstract
L’occasione di un restauro del tetto della chiesa di Santa Maria Nuova in Viterbo ha offerto la possibilità di ragionare sugli antichi sistemi di lavorazione del legno e sulle modalità di accrescimento del castagno in epoche antiche. Le strutture lignee analizzate, appartengono all’orditura primaria e secondaria del tetto e risalgono a diverse epoche, così come è emerso dalla datazione con wiggle matching. In particolare i travetti dipinti sono stati datati al XV secolo, ma la parte più antica risale agli inizi del XII secolo. La lavorazione, talora a quadrotti, mostra un numero considerevole di anelli fino a 100 in campioni di piccola dimensione, situazione scarsamente compatibile con un sistema selvicolturale riconducibile al ceduo. Anche l’analisi dendrocronologica ha dato origine a serie anulari differenti da quelle generalmente ottenibili da fusti derivanti da cedui o da reperti lignei derivanti da manufatti più recenti. Le osservazioni sui sistemi di lavorazione del legno sono parte del quadro descrittivo del tetto e hanno permesso anche di ricostruire, dai segnali di rimaneggiamento, schemi costruttivi del tetto diversi da quelli che si presentano alla data odierna. Questi ragionamenti hanno consentito di ipotizzare una distribuzione virtuale dei diametri dei fusti partendo dall’ipotesi che il popolamento dei travetti venisse da un unico popolamento forestale. Sono risultati interessanti che mostrano andamenti del popolamento assai stimolanti, che potrebbero essere ricondotti ad una gestione selvicolturale del ceduo matricinato oppure ad un taglio a scelta.File | Dimensione | Formato | |
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