Il contributo porta alla luce la tradizione indiretta del Convivio trattato, assai circoscritta e documentata solo a partire dagli anni Trenta, che coinvolge persone che furono prossime al mondo biografico e culturale di Dante: l’autore dell’Ottimo Commento, Pietro Alighieri, Andrea Lancia. Le citazioni del Convivio offerte nei loro commenti alla Commedia attestano una lezione spesso migliore di quella tràdita dall’archetipo del trattato. A essi si aggiunge il notaio fiorentino Alberto della Piagentina: il suo volgarizzamento del De consolatione philosophiae di Boezio documenta la conoscenza del Convivio, della Commedia e delle Rime, e lo colloca di diritto nella cerchia fiorentina dei primi cultori di Dante. Di Alberto della Piagentina inoltre vengono resi noti documenti autografi conservati nell’Archivio di Stato di Firenze, che modificano profondamente quanto si sapeva della sua biografia. In appendice sono esclusi dal novero dei lettori del Convivio alcuni autori trecenteschi per i quali era stata ipotizzata una possibile lettura del trattato dantesco.

Durante la vita di Dante il "Convivio" non fu mai divulgato. La tradizione indiretta del trattato, assai circoscritta e documentata a partire dagli anni Trenta, coinvolge persone che furono prossime al mondo biografico e culturale di Dante: l'autore dell'"Ottimo commento", Pietro Alighieri, Andrea Lancia. Le citazioni del "Convivio" offerte nei loro commenti alla "Commedia" attestano una lezione spesso migliore di quella tradita dall’archetipo del trattato. A essi si aggiunge ora il notaio fiorentino Alberto della Piagentina: il suo volgarizzamento del "De consolatione philosophiae" di Boezio documenta la conoscenza del "Convivio", della "Commedia" e delle "Rime", e lo colloca di diritto nella cerchia fiorentina dei primi cultori di Dante. Di Alberto della Piagentina inoltre vengono resi noti documenti autografi conservati nell’Archivio di Stato di Firenze, che modificano profondamente quanto si sapeva della sua biografia. In appendice sono esclusi dal novero dei lettori del "Convivio" alcuni autori trecenteschi per i quali era stata ipotizzata una possibile lettura del trattato dantesco.

Tra i più antichi lettori del «Convivio»: ser Alberto della Piagentina notaio e cultore di Dante / Azzetta, Luca. - In: RIVISTA DI STUDI DANTESCHI. - ISSN 1594-1000. - STAMPA. - 9:(2009), pp. 57-91.

Tra i più antichi lettori del «Convivio»: ser Alberto della Piagentina notaio e cultore di Dante

AZZETTA, LUCA
2009

Abstract

Durante la vita di Dante il "Convivio" non fu mai divulgato. La tradizione indiretta del trattato, assai circoscritta e documentata a partire dagli anni Trenta, coinvolge persone che furono prossime al mondo biografico e culturale di Dante: l'autore dell'"Ottimo commento", Pietro Alighieri, Andrea Lancia. Le citazioni del "Convivio" offerte nei loro commenti alla "Commedia" attestano una lezione spesso migliore di quella tradita dall’archetipo del trattato. A essi si aggiunge ora il notaio fiorentino Alberto della Piagentina: il suo volgarizzamento del "De consolatione philosophiae" di Boezio documenta la conoscenza del "Convivio", della "Commedia" e delle "Rime", e lo colloca di diritto nella cerchia fiorentina dei primi cultori di Dante. Di Alberto della Piagentina inoltre vengono resi noti documenti autografi conservati nell’Archivio di Stato di Firenze, che modificano profondamente quanto si sapeva della sua biografia. In appendice sono esclusi dal novero dei lettori del "Convivio" alcuni autori trecenteschi per i quali era stata ipotizzata una possibile lettura del trattato dantesco.
2009
9
57
91
Il contributo porta alla luce la tradizione indiretta del Convivio trattato, assai circoscritta e documentata solo a partire dagli anni Trenta, che coinvolge persone che furono prossime al mondo biografico e culturale di Dante: l’autore dell’Ottimo Commento, Pietro Alighieri, Andrea Lancia. Le citazioni del Convivio offerte nei loro commenti alla Commedia attestano una lezione spesso migliore di quella tràdita dall’archetipo del trattato. A essi si aggiunge il notaio fiorentino Alberto della Piagentina: il suo volgarizzamento del De consolatione philosophiae di Boezio documenta la conoscenza del Convivio, della Commedia e delle Rime, e lo colloca di diritto nella cerchia fiorentina dei primi cultori di Dante. Di Alberto della Piagentina inoltre vengono resi noti documenti autografi conservati nell’Archivio di Stato di Firenze, che modificano profondamente quanto si sapeva della sua biografia. In appendice sono esclusi dal novero dei lettori del Convivio alcuni autori trecenteschi per i quali era stata ipotizzata una possibile lettura del trattato dantesco.
Azzetta, Luca
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