Edizione critica delle chiose di Andrea Lancia alla Commedia di Dante, secondo il ms. autografo II I 39 conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; in appendice edizione critica delle chiose autografe del Lancia conservate nel ms. Firenze, Bibl. Riccardiana, Ricc. 1033.
Si pubblicano in edizione critica le chiose autografe e inedite di Andrea Lancia alla "Commedia" di Dante, databili tra il 1341 e il 1343 e conservate nel ms. Firenze, Bibl. Naz. Centrale, II I 39; in appendice si pubblicano le chiose, anch'esse autografe del Lancia, conservate nel ms. Firenze, Bibl. Riccardiana, 1033, e databili agli anni Cinquanta del Trecento. Dopo la ricostruzione del profilo biografico e culturale del Lancia (ante 1296 - post 1357), nell'introduzione e nelle note di commento si indagano la sua biblioteca ideale (latina, volgare, francese e provenzale), i suoi rapporti con la tradizione esegetica anteriore, le relazioni amicali e professionali con uomini centrali nella storia della letteratura italiana (per es. Boccaccio e Giovanni Villani), la sua conoscenza di opere dantesche rare o rarissime (il "Convivio", l'"Epistola a Cangrande", le "Rime", la "Vita nova", probabilmente la tenzone con Forese Donati). Viene così messo in luce uno degli esempi più significativi della prima esegesi e della fortuna di Dante, con particolare riferimento alla ricezione della "Commedia" a Firenze nella prima metà del Trecento.
Chiose alla "Commedia" / Azzetta, Luca. - STAMPA. - (2012).
Chiose alla "Commedia"
AZZETTA, LUCA
2012
Abstract
Si pubblicano in edizione critica le chiose autografe e inedite di Andrea Lancia alla "Commedia" di Dante, databili tra il 1341 e il 1343 e conservate nel ms. Firenze, Bibl. Naz. Centrale, II I 39; in appendice si pubblicano le chiose, anch'esse autografe del Lancia, conservate nel ms. Firenze, Bibl. Riccardiana, 1033, e databili agli anni Cinquanta del Trecento. Dopo la ricostruzione del profilo biografico e culturale del Lancia (ante 1296 - post 1357), nell'introduzione e nelle note di commento si indagano la sua biblioteca ideale (latina, volgare, francese e provenzale), i suoi rapporti con la tradizione esegetica anteriore, le relazioni amicali e professionali con uomini centrali nella storia della letteratura italiana (per es. Boccaccio e Giovanni Villani), la sua conoscenza di opere dantesche rare o rarissime (il "Convivio", l'"Epistola a Cangrande", le "Rime", la "Vita nova", probabilmente la tenzone con Forese Donati). Viene così messo in luce uno degli esempi più significativi della prima esegesi e della fortuna di Dante, con particolare riferimento alla ricezione della "Commedia" a Firenze nella prima metà del Trecento.File | Dimensione | Formato | |
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