In una recente pronuncia del Tribunale di Cremona le dichiarazioni della persona offesa sono state ritenute attendibili e credibili non soltanto alla luce dell’intero quadro probatorio, ma anche perché avvalorate per mezzo di una metodologia neuroscientifica impiegata per rilevare determinate tracce di memoria autobiografica: il cosiddetto a-I.A.T. (Autobiographical-IAT). Le neuroscienze hanno fornito risultati utili per la valutazione dell’imputabilità e della determinazione della pena in concreto, in base alle tecniche di esplorazione morfologica e funzionale del cervello, le c.d. tecniche di neuroimaging o brain imaging. Un altro campo di applicazione delle metodologie neuroscientifiche è costituito dalla verifica dell’attendibilità della testimonianza per mezzo delle tecniche di memory detection. Lo I.A.T. è una procedura che, sulla base dei tempi di reazione, tende a verificare l’esistenza di una traccia di memoria all’interno della mente di un soggetto. L’uso delle tecniche neuroscientifiche per verificare la veridicità delle dichiarazioni di un soggetto solleva determinate perplessità. In primo luogo occorre comprendere se il metodo a IAT rispetti i criteri stabiliti dalla sentenza Daubert, emessa dalla Corte Suprema statunitense nel 1993, per l’acquisizione della prova scientifica nel processo penale. In secondo luogo, è necessario valutare se la suddetta metodologia sia lesiva della libertà morale del testimone.
Neuroscienze e testimonianza della persona offesa / Algeri, Lorenzo. - In: RIVISTA ITALIANA DI MEDICINA LEGALE E DEL DIRITTO IN CAMPO SANITARIO. - ISSN 2499-2860. - STAMPA. - (2012), pp. 903-920.
Neuroscienze e testimonianza della persona offesa
Lorenzo Algeri
2012
Abstract
In una recente pronuncia del Tribunale di Cremona le dichiarazioni della persona offesa sono state ritenute attendibili e credibili non soltanto alla luce dell’intero quadro probatorio, ma anche perché avvalorate per mezzo di una metodologia neuroscientifica impiegata per rilevare determinate tracce di memoria autobiografica: il cosiddetto a-I.A.T. (Autobiographical-IAT). Le neuroscienze hanno fornito risultati utili per la valutazione dell’imputabilità e della determinazione della pena in concreto, in base alle tecniche di esplorazione morfologica e funzionale del cervello, le c.d. tecniche di neuroimaging o brain imaging. Un altro campo di applicazione delle metodologie neuroscientifiche è costituito dalla verifica dell’attendibilità della testimonianza per mezzo delle tecniche di memory detection. Lo I.A.T. è una procedura che, sulla base dei tempi di reazione, tende a verificare l’esistenza di una traccia di memoria all’interno della mente di un soggetto. L’uso delle tecniche neuroscientifiche per verificare la veridicità delle dichiarazioni di un soggetto solleva determinate perplessità. In primo luogo occorre comprendere se il metodo a IAT rispetti i criteri stabiliti dalla sentenza Daubert, emessa dalla Corte Suprema statunitense nel 1993, per l’acquisizione della prova scientifica nel processo penale. In secondo luogo, è necessario valutare se la suddetta metodologia sia lesiva della libertà morale del testimone.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Algeri R.I.M.L. neuroscienze e testimonianza.pdf
Accesso chiuso
Tipologia:
Pdf editoriale (Version of record)
Licenza:
Tutti i diritti riservati
Dimensione
151.51 kB
Formato
Adobe PDF
|
151.51 kB | Adobe PDF | Richiedi una copia |
I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.