Negli ultimi anni si è assistito ad un notevole sviluppo delle neuroscienze, le quali, studiando il legame tra cervello e comportamento umano, hanno iniziato a portare contributi utili non solo in campo scientifico ma anche in campo giuridico. Le neuroscienze hanno fornito, in base alle c.d. tecniche di neuroimaging e alle analisi genetiche, risultati utili per la valutazione dell’imputabilità e della determinazione della pena in concreto. Un ulteriore campo di applicazione delle metodologie neuroscientifiche è costituito dalla verifica dell’attendibilità della testimonianza per mezzo delle c.d. tecniche di memory detection. Il test a-I.A.T. (Autobiographical-IAT) è una procedura neuroscientifica che, sulla base dei tempi di reazione, tende a verificare l’esistenza di una traccia di memoria all’interno della mente di un soggetto. Le neuroscienze stanno cominciando, in tal modo, a far parte di quella dimensione in continua evoluzione che è costituita dalla prova scientifica nel processo penale. Di conseguenza, anche la valutazione della prova neuroscientifica deve essere condotta secondo i criteri di affidabilità stabiliti nella sentenza Daubert emessa dalla Corte Suprema statunitense nel 1993. L’uso delle tecniche neuroscientifiche per verificare la veridicità delle dichiarazioni di un soggetto solleva determinate perplessità. In primo luogo occorre comprendere se il metodo a-IAT rispetti i criteri stabiliti per l’acquisizione della prova scientifica nel processo penale. In secondo luogo, è necessario valutare se la suddetta metodologia sia lesiva della libertà morale del soggetto dichiarante.
Neuroscienze, infermità di mente e credibilità del dichiarante / Algeri, Lorenzo. - In: DIRITTO PENALE E PROCESSO. - ISSN 1591-5611. - STAMPA. - (2013), pp. 1354-1372.
Neuroscienze, infermità di mente e credibilità del dichiarante
Lorenzo Algeri
2013
Abstract
Negli ultimi anni si è assistito ad un notevole sviluppo delle neuroscienze, le quali, studiando il legame tra cervello e comportamento umano, hanno iniziato a portare contributi utili non solo in campo scientifico ma anche in campo giuridico. Le neuroscienze hanno fornito, in base alle c.d. tecniche di neuroimaging e alle analisi genetiche, risultati utili per la valutazione dell’imputabilità e della determinazione della pena in concreto. Un ulteriore campo di applicazione delle metodologie neuroscientifiche è costituito dalla verifica dell’attendibilità della testimonianza per mezzo delle c.d. tecniche di memory detection. Il test a-I.A.T. (Autobiographical-IAT) è una procedura neuroscientifica che, sulla base dei tempi di reazione, tende a verificare l’esistenza di una traccia di memoria all’interno della mente di un soggetto. Le neuroscienze stanno cominciando, in tal modo, a far parte di quella dimensione in continua evoluzione che è costituita dalla prova scientifica nel processo penale. Di conseguenza, anche la valutazione della prova neuroscientifica deve essere condotta secondo i criteri di affidabilità stabiliti nella sentenza Daubert emessa dalla Corte Suprema statunitense nel 1993. L’uso delle tecniche neuroscientifiche per verificare la veridicità delle dichiarazioni di un soggetto solleva determinate perplessità. In primo luogo occorre comprendere se il metodo a-IAT rispetti i criteri stabiliti per l’acquisizione della prova scientifica nel processo penale. In secondo luogo, è necessario valutare se la suddetta metodologia sia lesiva della libertà morale del soggetto dichiarante.File | Dimensione | Formato | |
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