Esiste da tempo un dibattito che riguarda il discorso urbano ed architettonico, che da Le Corbusier a Pessac arriva fino ai recenti lavori di Aravena, basato sul contrasto tra uso e progetto, tra pianificato e imprevisto, tra formale e informale. Sebbene associato tradizionalmente al sud del mondo, negli ultimi anni questo dibattito si è arricchito di un gran numero di interventi e pratiche spontanee anche nelle grandi capitali dell'occidente, seguendo una metodologia che alcuni accademici anglosassoni hanno definito come Tactical Urbanism (1). Questo testo intende estendere i confini dell'urbanistica tattica presentando un caso studio legato ad una pratica spontanea di escavazione della ghiaia nella città diffusa veneta. I risultati dello studio, testati nel progetto Venetian Bassorilievi (2), illustrano da un lato la presenza di opportunità per una urbanistica tattica anche in realtà territoriali fino ad oggi trascurate da questo approccio disciplinare e dall'altro mostrano come un progetto di natura strategica sia potenzialmente in grado di implementare una pratica spontanea per aumentarne la portata e le ripercussioni a livello sociale, economico ed ecologico. There has long been a debate, related to urban and architectural discourse, about the contrast between use and project, planned and unexpected, formal and informal. Although traditionally associated with the southern hemisphere, such debate has recently been enriched by a large number of spontaneous and informal practices even in the great western capitals, according to a methodology that some Anglo-Saxon academics defined Tactical Urbanism (1). This paper aims at expanding the boundaries of urban tactics by presenting a case study related to a spontaneous practice of gravel excavation in the Venetian urban sprawl. The study, tested in the Venetian Bassorilievi project (2), illustrates the presence of opportunities for urban tactics even in territories usually neglected by literature on the one hand, and shows that a strategic project is potentially able to implement a spontaneous practice, to increase its social, economic and ecological effects, on the other.
Venetian bassorilievi. L'invenzione di una tattica territoriale / Pisano, Carlo. - In: URBANISTICA. - ISSN 0042-1022. - STAMPA. - 157:(2017), pp. 107-114.
Venetian bassorilievi. L'invenzione di una tattica territoriale.
PISANO, CARLO
2017
Abstract
Esiste da tempo un dibattito che riguarda il discorso urbano ed architettonico, che da Le Corbusier a Pessac arriva fino ai recenti lavori di Aravena, basato sul contrasto tra uso e progetto, tra pianificato e imprevisto, tra formale e informale. Sebbene associato tradizionalmente al sud del mondo, negli ultimi anni questo dibattito si è arricchito di un gran numero di interventi e pratiche spontanee anche nelle grandi capitali dell'occidente, seguendo una metodologia che alcuni accademici anglosassoni hanno definito come Tactical Urbanism (1). Questo testo intende estendere i confini dell'urbanistica tattica presentando un caso studio legato ad una pratica spontanea di escavazione della ghiaia nella città diffusa veneta. I risultati dello studio, testati nel progetto Venetian Bassorilievi (2), illustrano da un lato la presenza di opportunità per una urbanistica tattica anche in realtà territoriali fino ad oggi trascurate da questo approccio disciplinare e dall'altro mostrano come un progetto di natura strategica sia potenzialmente in grado di implementare una pratica spontanea per aumentarne la portata e le ripercussioni a livello sociale, economico ed ecologico. There has long been a debate, related to urban and architectural discourse, about the contrast between use and project, planned and unexpected, formal and informal. Although traditionally associated with the southern hemisphere, such debate has recently been enriched by a large number of spontaneous and informal practices even in the great western capitals, according to a methodology that some Anglo-Saxon academics defined Tactical Urbanism (1). This paper aims at expanding the boundaries of urban tactics by presenting a case study related to a spontaneous practice of gravel excavation in the Venetian urban sprawl. The study, tested in the Venetian Bassorilievi project (2), illustrates the presence of opportunities for urban tactics even in territories usually neglected by literature on the one hand, and shows that a strategic project is potentially able to implement a spontaneous practice, to increase its social, economic and ecological effects, on the other.File | Dimensione | Formato | |
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