Sulla scorta di una nuova rilettura di fonti archivistiche fin qui parzialmente conosciute, il saggio ricostruisce un episodio storico riguardante la biografia dell’attrice spagnola Antonia de Ribera, prima donna della compagnia di Roque de Figueroa, attiva a Napoli almeno negli anni trenta del Seicento. La nota fuga a Livorno della de Ribera con il principe Pompeo Colonna, che mise a repentaglio le relazioni fra alcune famiglie apicali della prima metà del XVII secolo (i Colonna, i d’Avalos, i Medici), imbarazzò la diplomazia di alcuni Stati (quella vicereale e quella granducale) e tenne in fibrillazione per qualche mese i rapporti politici fra la Spagna e la Toscana, non cela nulla di romantico, né di romanzesco. Acquista, semmai, valore paradigmatico della violenza (fisica, oltre che psichica) subita dalle donne di spettacolo e, insieme, della persistenza di pregiudizi storiografici con i quali si continua a guardare al mestiere di attrice. Il ‘caso’ della de Ribera, che sceglie la monacazione al palcoscenico, viene proposto come un ‘caso’ esemplare della necessità di guardare ai comportamenti delle attrici dell’Arte con sguardi non viziati da stereotipi, né da preconcette letture a lungo stratificatesi intorno alla costruzione degli aspetti simbolici degli archetipi femminili. [Based on a new reading of archival sources still only partially known, the essay reconstructs an historical episode concerning the life of the spanish actress Antonia de Ribera, prima donna of Roque de Figueroa’s company, active in Naples around the fourth decade of the seventeenth century. The well known flight to Livorno of de Ribera and prince Pompeo Colonna, that jeopardized relations between some of the most powerful families of the first half of the seventeenth century (Colonna, d’Avalos, Medici), caused embarrassment to the diplomacy of some states (the viceroyal and the archducal) and, for some months, threatened political relations between Spain and Tuscany, was neither romantic nor adventurous. The episode, on the contrary, acquires a paradigmatic value of the violence (physical and psychic) perpetrated against theatrical women and, also, of the enduring historiographicalprejudices regarding the profession of actress. The case of de Ribera, who preferred the convent to the stage, is proposed as a ‘case-study’ that proves the need to examine actresses’ behaviours avoiding long lasting stereotypes involving symbolic aspects of feminine archetypes.]

Antonia de Ribera dal palcoscenico al chiostro. In fuga dalla violenza maschile / Teresa, Megale. - In: DRAMMATURGIA. - ISSN 2283-5644. - STAMPA. - a. XIII:(2016), pp. 103-128. [10.13128/Drammaturgia-22033]

Antonia de Ribera dal palcoscenico al chiostro. In fuga dalla violenza maschile

Teresa Megale
2016

Abstract

Sulla scorta di una nuova rilettura di fonti archivistiche fin qui parzialmente conosciute, il saggio ricostruisce un episodio storico riguardante la biografia dell’attrice spagnola Antonia de Ribera, prima donna della compagnia di Roque de Figueroa, attiva a Napoli almeno negli anni trenta del Seicento. La nota fuga a Livorno della de Ribera con il principe Pompeo Colonna, che mise a repentaglio le relazioni fra alcune famiglie apicali della prima metà del XVII secolo (i Colonna, i d’Avalos, i Medici), imbarazzò la diplomazia di alcuni Stati (quella vicereale e quella granducale) e tenne in fibrillazione per qualche mese i rapporti politici fra la Spagna e la Toscana, non cela nulla di romantico, né di romanzesco. Acquista, semmai, valore paradigmatico della violenza (fisica, oltre che psichica) subita dalle donne di spettacolo e, insieme, della persistenza di pregiudizi storiografici con i quali si continua a guardare al mestiere di attrice. Il ‘caso’ della de Ribera, che sceglie la monacazione al palcoscenico, viene proposto come un ‘caso’ esemplare della necessità di guardare ai comportamenti delle attrici dell’Arte con sguardi non viziati da stereotipi, né da preconcette letture a lungo stratificatesi intorno alla costruzione degli aspetti simbolici degli archetipi femminili. [Based on a new reading of archival sources still only partially known, the essay reconstructs an historical episode concerning the life of the spanish actress Antonia de Ribera, prima donna of Roque de Figueroa’s company, active in Naples around the fourth decade of the seventeenth century. The well known flight to Livorno of de Ribera and prince Pompeo Colonna, that jeopardized relations between some of the most powerful families of the first half of the seventeenth century (Colonna, d’Avalos, Medici), caused embarrassment to the diplomacy of some states (the viceroyal and the archducal) and, for some months, threatened political relations between Spain and Tuscany, was neither romantic nor adventurous. The episode, on the contrary, acquires a paradigmatic value of the violence (physical and psychic) perpetrated against theatrical women and, also, of the enduring historiographicalprejudices regarding the profession of actress. The case of de Ribera, who preferred the convent to the stage, is proposed as a ‘case-study’ that proves the need to examine actresses’ behaviours avoiding long lasting stereotypes involving symbolic aspects of feminine archetypes.]
2016
a. XIII
103
128
Teresa, Megale
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