Il contributo intende riflettere lungo una direttrice storico-critica intorno ai nessi che nell’ultimo scorcio del secolo XX si sono venuti a instaurare tra diritti di protezione e diritti di partecipazione attiva all’interno del dibattito culturale sulla figura del bambino-cittadino dell’attuale società democratica e complessa. La questione non è marginale: vi è una “paradossalità” insita nell’idea stessa dei diritti di prima generazione estesi a un soggetto minore d’età che deve essere ancora adeguatamente risolta: entrano in gioco pesanti pregiudizi che ancora spingono a ritenere il bambino un soggetto “incompiuto”, per usare il termine impiegato da Moro (1991), ossia incapace per le proprie caratteristiche costitutive di agire nei contesti sociali producendo cambiamenti. Quando poi il problema si sposta sul piano del rapporto coi mass media, allora la preponderanza della dimensione della protezione, rispetto a quella della partecipazione, diventa pressoché totale: posta particolare attenzione alle questioni riguardanti i rischi dell’adultizzazione precoce, della mercificazione e, più in generale, della violenza simbolica cui è sottoposta l’infanzia nella società dei consumi e delle tecnologie, si cercherà di circoscrivere la visione “apocalittica” per indicare alcuni elementi critici che possano risultare utili per la promozione di un approccio educativo finalizzato a restituire protagonismo attivo al bambino-cittadino-consumatore

I diritti dei bambini nella società dei consumi: protezione e partecipazione / Macinai, Emiliano. - In: RIVISTA DI STORIA DELL'EDUCAZIONE. - ISSN 2384-8294. - ELETTRONICO. - 2:(2017), pp. 89-102.

I diritti dei bambini nella società dei consumi: protezione e partecipazione

MACINAI, EMILIANO
2017

Abstract

Il contributo intende riflettere lungo una direttrice storico-critica intorno ai nessi che nell’ultimo scorcio del secolo XX si sono venuti a instaurare tra diritti di protezione e diritti di partecipazione attiva all’interno del dibattito culturale sulla figura del bambino-cittadino dell’attuale società democratica e complessa. La questione non è marginale: vi è una “paradossalità” insita nell’idea stessa dei diritti di prima generazione estesi a un soggetto minore d’età che deve essere ancora adeguatamente risolta: entrano in gioco pesanti pregiudizi che ancora spingono a ritenere il bambino un soggetto “incompiuto”, per usare il termine impiegato da Moro (1991), ossia incapace per le proprie caratteristiche costitutive di agire nei contesti sociali producendo cambiamenti. Quando poi il problema si sposta sul piano del rapporto coi mass media, allora la preponderanza della dimensione della protezione, rispetto a quella della partecipazione, diventa pressoché totale: posta particolare attenzione alle questioni riguardanti i rischi dell’adultizzazione precoce, della mercificazione e, più in generale, della violenza simbolica cui è sottoposta l’infanzia nella società dei consumi e delle tecnologie, si cercherà di circoscrivere la visione “apocalittica” per indicare alcuni elementi critici che possano risultare utili per la promozione di un approccio educativo finalizzato a restituire protagonismo attivo al bambino-cittadino-consumatore
2017
2
89
102
Macinai, Emiliano
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