L'articolo sottolinea perchè è opportuno provare a fare il punto della situazione attuale e delle prospettive al 2050 con riferimento alla sicurezza alimentare e nutrizionale, che, verosimilmente, sarà uno dei temi cruciali del dibattito economico e politico dei prossimi anni. Ci sono almeno tre ragioni che rendono attuale occuparsi di sicurezza alimentare. Anzitutto la quantità di persone, che soffrono di fame e malnutrizione a livello mondiale che, nonostante gli innegabili progressi, resta ancora a livelli inaccettabilmente elevati: a livello globale una persona su otto continua a soffrire la fame, un bambino in età pre-scolare ogni sette continua a essere sottopeso e, contemporaneamente, un bambino in età prescolare ogni tredici è sovrappeso oppure obeso. Ancora più importanti sono le prospettive future. Se guardiamo all’evoluzione delle principali variabili che determinano domanda e offerta di beni alimentari a livello globale – dinamica demografica, urbanizzazione, crescita del reddito, disponibilità di risorse produttive (terra e acqua), innovazioni tecnologiche e cambiamento delle rese – e al loro impatto, si vede come da qui al 2050 sia necessario produrre circa il 70% in più di cibo rispetto a quanto mediamente prodotto nel 2005-07 e, nel complesso, la transizione verso la saturazione dei consumi alimentari non sarà completata prima del 2070-2090. Ovviamente, questo vale nel complesso, mentre permane una notevole insicurezza in paesi/gruppi di popolazione poveri, che rischiano di rimanere imprigionati nella “trappola malthusiana” della povertà. Ci sono notevoli rischi che aumentano l’insicurezza dei gruppi di popolazione più vulnerabili. Basta guardare a quanto accaduto negli ultimi anni, con l’incremento degli shock economici (volatilità dei prezzi e crisi finanziarie), ambientali (cambiamento climatico e disastri naturali), sociali e politici (conflitti, violenze), e alle cause che li hanno determinati, per comprendere come tale tendenza probabilmente continuerà anche nei prossimi decenni, mettendo sotto pressione le disponibilità alimentari, con un impatto notevole sulla sicurezza alimentare e nutrizionale dei soggetti più vulnerabili.

La sicurezza alimentare da qui al 2050 / Donato, Romano. - In: AGRIREGIONIEUROPA. - ISSN 1828-5880. - ELETTRONICO. - 40:(2015), pp. 1-4.

La sicurezza alimentare da qui al 2050

Donato Romano
2015

Abstract

L'articolo sottolinea perchè è opportuno provare a fare il punto della situazione attuale e delle prospettive al 2050 con riferimento alla sicurezza alimentare e nutrizionale, che, verosimilmente, sarà uno dei temi cruciali del dibattito economico e politico dei prossimi anni. Ci sono almeno tre ragioni che rendono attuale occuparsi di sicurezza alimentare. Anzitutto la quantità di persone, che soffrono di fame e malnutrizione a livello mondiale che, nonostante gli innegabili progressi, resta ancora a livelli inaccettabilmente elevati: a livello globale una persona su otto continua a soffrire la fame, un bambino in età pre-scolare ogni sette continua a essere sottopeso e, contemporaneamente, un bambino in età prescolare ogni tredici è sovrappeso oppure obeso. Ancora più importanti sono le prospettive future. Se guardiamo all’evoluzione delle principali variabili che determinano domanda e offerta di beni alimentari a livello globale – dinamica demografica, urbanizzazione, crescita del reddito, disponibilità di risorse produttive (terra e acqua), innovazioni tecnologiche e cambiamento delle rese – e al loro impatto, si vede come da qui al 2050 sia necessario produrre circa il 70% in più di cibo rispetto a quanto mediamente prodotto nel 2005-07 e, nel complesso, la transizione verso la saturazione dei consumi alimentari non sarà completata prima del 2070-2090. Ovviamente, questo vale nel complesso, mentre permane una notevole insicurezza in paesi/gruppi di popolazione poveri, che rischiano di rimanere imprigionati nella “trappola malthusiana” della povertà. Ci sono notevoli rischi che aumentano l’insicurezza dei gruppi di popolazione più vulnerabili. Basta guardare a quanto accaduto negli ultimi anni, con l’incremento degli shock economici (volatilità dei prezzi e crisi finanziarie), ambientali (cambiamento climatico e disastri naturali), sociali e politici (conflitti, violenze), e alle cause che li hanno determinati, per comprendere come tale tendenza probabilmente continuerà anche nei prossimi decenni, mettendo sotto pressione le disponibilità alimentari, con un impatto notevole sulla sicurezza alimentare e nutrizionale dei soggetti più vulnerabili.
2015
40
1
4
Donato, Romano
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
agriregionieuropa_n40.pdf

accesso aperto

Descrizione: Intero volume della rivista (n. 40)
Tipologia: Pdf editoriale (Version of record)
Licenza: Open Access
Dimensione 2.91 MB
Formato Adobe PDF
2.91 MB Adobe PDF

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1105657
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact