La rappresentazione della struttura finanziaria dei gruppi italiani fornita in letteratura è duplice. Da un lato, se- condo il modello tipico del capitalismo renano, in Italia sembrerebbero prevalere strutture proprietarie concentra- te e, data scarsa propensione dei risparmiatori ad investire in capitale di rischio, le risorse finanziarie, anziché transitare dal mercato, verrebbero convogliate verso intermediari quali le banche, che, a loro volta, finanziano le imprese con capitale di debito. Dall’altro prevarrebbero strutture di gruppo piramidali, dove il capitale di controllo si concentra al vertice della piramide e, tramite il meccanismo della leva azionaria, si verrebbero a creare ampie minoranze che sono tali pur apportando ingenti risorse, poiché divise e frazionate in molteplici società. Inoltre, sempre secondo tale visione, la maggioranza adotterebbe anche comportamenti predatori ai danni delle minoranze. La presente ricerca, s’inserisce in tale dibattito, utilizzando una chiave di lettura prettamente economico- aziendale, verificando direttamente la struttura finanziaria dei gruppi quotati attraverso l’analisi dei loro bilanci consolidati. Rispetto a ricerche precedenti costituisce quindi una focalizzazione sull’area di consolidamento dei gruppi quota- ti, che, utilizzando dati ufficiali e comparabili, ha il vantaggio di offrire un quadro tendenzialmente obiettivo, dal quale emergono alcune conferme, ma anche nuove evidenze e spunti di riflessione.
La struttura finanziaria dei gruppi quotati italiani attraverso l'analisi dei bilanci consolidati / Massimo, Cecchi. - In: ECONOMIA AZIENDALE ONLINE. - ISSN 2038-5498. - ELETTRONICO. - Vol. 8 - N. 3/2017:(2017), pp. 11-25. [10.13132/2038-5498/8.3.11-25]
La struttura finanziaria dei gruppi quotati italiani attraverso l'analisi dei bilanci consolidati
Massimo Cecchi
2017
Abstract
La rappresentazione della struttura finanziaria dei gruppi italiani fornita in letteratura è duplice. Da un lato, se- condo il modello tipico del capitalismo renano, in Italia sembrerebbero prevalere strutture proprietarie concentra- te e, data scarsa propensione dei risparmiatori ad investire in capitale di rischio, le risorse finanziarie, anziché transitare dal mercato, verrebbero convogliate verso intermediari quali le banche, che, a loro volta, finanziano le imprese con capitale di debito. Dall’altro prevarrebbero strutture di gruppo piramidali, dove il capitale di controllo si concentra al vertice della piramide e, tramite il meccanismo della leva azionaria, si verrebbero a creare ampie minoranze che sono tali pur apportando ingenti risorse, poiché divise e frazionate in molteplici società. Inoltre, sempre secondo tale visione, la maggioranza adotterebbe anche comportamenti predatori ai danni delle minoranze. La presente ricerca, s’inserisce in tale dibattito, utilizzando una chiave di lettura prettamente economico- aziendale, verificando direttamente la struttura finanziaria dei gruppi quotati attraverso l’analisi dei loro bilanci consolidati. Rispetto a ricerche precedenti costituisce quindi una focalizzazione sull’area di consolidamento dei gruppi quota- ti, che, utilizzando dati ufficiali e comparabili, ha il vantaggio di offrire un quadro tendenzialmente obiettivo, dal quale emergono alcune conferme, ma anche nuove evidenze e spunti di riflessione.File | Dimensione | Formato | |
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