Questo libro parla degli spazi pubblici urbani e, più in particolare, di quei micro-spazi degradati, inattivi, scarsamente utilizzabili a causa delle loro caratteristiche localizzative, dimensionali, morfologiche o semantiche, che si trovano nelle parti più antiche delle città. La sua principale aspirazione è di definire una cornice teorico-metodologica che aiuti nella loro lettura e interpretazione in vista di un loro recupero ad un uso pubblico. Al libro hanno concorso studiosi di diverse discipline e con diversa esperienza: docenti dell’Università di Firenze, dottori e dottorandi di ricerca. Il risultato ottenuto non è una semplice raccolta di punti di vista sul tema degli spazi residuali urbani, ma è espressione di un’unica struttura narrativa frutto di un impegnativo confronto che ha accompagnato l’intero svolgimento della ricerca.Il libro si divide in tre Parti. La prima Parte (“Scenari e Megatrend”) delimita il contesto della ricerca e rappresenta un primo tentativo di avvicinamento al tema dello spazio pubblico urbano e alle dinamiche di utilizzo da parte dei suoi abitanti, attraverso i principali cambiamenti in atto nelle città. Gli argomenti analizzati (invecchiamento della popolazione, inurbamento, multiculturalità, cambiamenti degli stili di vita, inclusione e partecipazione, rapporto persona-natura, active cities e smart cities) restituiscono altrettanti frammenti di una realtà estremamente complessa e in costante divenire, una realtà attraversata da criticità difficili da fronteggiare, ma anche da speranza, opportunità ed esperienze positive. Il libro vede gli spazi residuali non solo come un problema della città ma, al contrario, come una risorsa inutilizzata da attivare per soddisfare le mutevoli esigenze della collettività. Le ipotesi elaborate hanno consolidato la convinzione che gli spazi residuali rappresentano una riserva di “potenziale” in attesa di un’azione progettuale in grado di far loro esprimere le virtualità che solitamente possiedono e capace di disvelare le risorse celate dietro la condizione di residualità. La seconda Parte (“Gli spazi residuali urbani: da problema a risorsa per la comunità”) entra nel cuore del tema studiato. Dopo un’accurata analisi del significato degli spazi aperti nell’evoluzione storica (cap. 2), nei capitoli 3 e 4 si offrono spunti di riflessione per chiarire natura e significato del concetto di “spazio residuale” e si descrive un metodo per identificarli e analizzarli. I capitoli successivi consentono di fare un ulteriore passo in avanti: sono illustrate possibili strategie per attivare percorsi di rigenerazione urbana e sociale incernierate agli spazi residuali urbani (cap. 5); sono isolate e successivamente descritte concrete esperienze di interventi di riqualificazione di spazi residuali nel quadro delle tendenze e delle spinte ideali più riconoscibili (cap. 6). La terza Parte (“Un caso di studio. Firenze e il suo centro storico”) riconduce gli argomenti sviluppati precedentemente alla realtà dell’area UNESCO di Firenze. Innanzitutto, si descrive la natura degli spazi aperti nel cuore della città attraverso la dialettica tra vuoti e pieni e il ruolo del “verde” nella costruzione del paesaggio della città storica (cap. 7). Successivamente, il cap. 8., dopo una riflessione sulle tensioni che attraversano il centro storico di Firenze e sul profilo dei suoi abitanti, propone un’analisi delle dinamiche di formazione degli spazi residuali in città basata sulla progressiva sovrapposizione delle incongruenze (layer) che li hanno generati e indaga su opportunità e tattiche attuative coerenti con il contesto di intervento. Il capitolo 9 offre elementi per una lettura del paesaggio e del tessuto della città anche alla luce delle criticità (minacce) segnalate dall’UNESCO per il centro storico di Firenze e propone una strategia d’azione per la riqualificazione degli spazi residuali basata sulla “risposta” degli abitanti alle ipotesi di riqualificazione. Nel cap. 10 si illustrano le politiche e gli strumenti di governo del territorio, le loro finalità e il loro reale impatto sugli spazi pubblici dell’area UNESCO della città. A questo punto, nel libro vengono descritti uno studio e un metodo d’indagine che hanno per oggetto i piccoli spazi urbani di Firenze. Il primo (cap. 11) consiste in una ricerca empirica volta a conoscere il punto di vista di coloro che abitano i piccoli spazi verdi urbani mediante l’impiego di tipici strumenti di dialogo dell’analisi sociologica e restituisce un quadro interessante di modalità di uso e appropriazione di questi luoghi pubblici. Il secondo (cap. 12) è finalizzato all’individuazione e lettura critica degli spazi residuali nel cuore della città ed è stato sperimentato su un asse viario che corrisponde all’antico decumano del castrum romano. Sebbene non aspiri a costituirsi come strumento universale, esso include elementi di carattere generale che potrebbero essere applicati ad altri contesti storici urbani.
Piccoli Spazi Urbani. Valorizzazione degli spazi residuali e qualità sociale / Antonio, Lauria. - STAMPA. - (2017), pp. 1-372.
Piccoli Spazi Urbani. Valorizzazione degli spazi residuali e qualità sociale
Antonio Lauria
2017
Abstract
Questo libro parla degli spazi pubblici urbani e, più in particolare, di quei micro-spazi degradati, inattivi, scarsamente utilizzabili a causa delle loro caratteristiche localizzative, dimensionali, morfologiche o semantiche, che si trovano nelle parti più antiche delle città. La sua principale aspirazione è di definire una cornice teorico-metodologica che aiuti nella loro lettura e interpretazione in vista di un loro recupero ad un uso pubblico. Al libro hanno concorso studiosi di diverse discipline e con diversa esperienza: docenti dell’Università di Firenze, dottori e dottorandi di ricerca. Il risultato ottenuto non è una semplice raccolta di punti di vista sul tema degli spazi residuali urbani, ma è espressione di un’unica struttura narrativa frutto di un impegnativo confronto che ha accompagnato l’intero svolgimento della ricerca.Il libro si divide in tre Parti. La prima Parte (“Scenari e Megatrend”) delimita il contesto della ricerca e rappresenta un primo tentativo di avvicinamento al tema dello spazio pubblico urbano e alle dinamiche di utilizzo da parte dei suoi abitanti, attraverso i principali cambiamenti in atto nelle città. Gli argomenti analizzati (invecchiamento della popolazione, inurbamento, multiculturalità, cambiamenti degli stili di vita, inclusione e partecipazione, rapporto persona-natura, active cities e smart cities) restituiscono altrettanti frammenti di una realtà estremamente complessa e in costante divenire, una realtà attraversata da criticità difficili da fronteggiare, ma anche da speranza, opportunità ed esperienze positive. Il libro vede gli spazi residuali non solo come un problema della città ma, al contrario, come una risorsa inutilizzata da attivare per soddisfare le mutevoli esigenze della collettività. Le ipotesi elaborate hanno consolidato la convinzione che gli spazi residuali rappresentano una riserva di “potenziale” in attesa di un’azione progettuale in grado di far loro esprimere le virtualità che solitamente possiedono e capace di disvelare le risorse celate dietro la condizione di residualità. La seconda Parte (“Gli spazi residuali urbani: da problema a risorsa per la comunità”) entra nel cuore del tema studiato. Dopo un’accurata analisi del significato degli spazi aperti nell’evoluzione storica (cap. 2), nei capitoli 3 e 4 si offrono spunti di riflessione per chiarire natura e significato del concetto di “spazio residuale” e si descrive un metodo per identificarli e analizzarli. I capitoli successivi consentono di fare un ulteriore passo in avanti: sono illustrate possibili strategie per attivare percorsi di rigenerazione urbana e sociale incernierate agli spazi residuali urbani (cap. 5); sono isolate e successivamente descritte concrete esperienze di interventi di riqualificazione di spazi residuali nel quadro delle tendenze e delle spinte ideali più riconoscibili (cap. 6). La terza Parte (“Un caso di studio. Firenze e il suo centro storico”) riconduce gli argomenti sviluppati precedentemente alla realtà dell’area UNESCO di Firenze. Innanzitutto, si descrive la natura degli spazi aperti nel cuore della città attraverso la dialettica tra vuoti e pieni e il ruolo del “verde” nella costruzione del paesaggio della città storica (cap. 7). Successivamente, il cap. 8., dopo una riflessione sulle tensioni che attraversano il centro storico di Firenze e sul profilo dei suoi abitanti, propone un’analisi delle dinamiche di formazione degli spazi residuali in città basata sulla progressiva sovrapposizione delle incongruenze (layer) che li hanno generati e indaga su opportunità e tattiche attuative coerenti con il contesto di intervento. Il capitolo 9 offre elementi per una lettura del paesaggio e del tessuto della città anche alla luce delle criticità (minacce) segnalate dall’UNESCO per il centro storico di Firenze e propone una strategia d’azione per la riqualificazione degli spazi residuali basata sulla “risposta” degli abitanti alle ipotesi di riqualificazione. Nel cap. 10 si illustrano le politiche e gli strumenti di governo del territorio, le loro finalità e il loro reale impatto sugli spazi pubblici dell’area UNESCO della città. A questo punto, nel libro vengono descritti uno studio e un metodo d’indagine che hanno per oggetto i piccoli spazi urbani di Firenze. Il primo (cap. 11) consiste in una ricerca empirica volta a conoscere il punto di vista di coloro che abitano i piccoli spazi verdi urbani mediante l’impiego di tipici strumenti di dialogo dell’analisi sociologica e restituisce un quadro interessante di modalità di uso e appropriazione di questi luoghi pubblici. Il secondo (cap. 12) è finalizzato all’individuazione e lettura critica degli spazi residuali nel cuore della città ed è stato sperimentato su un asse viario che corrisponde all’antico decumano del castrum romano. Sebbene non aspiri a costituirsi come strumento universale, esso include elementi di carattere generale che potrebbero essere applicati ad altri contesti storici urbani.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.