Il riassetto istituzionale in atto a seguito della legge 56/2014 configura un importante processo di rescaling del sistema di pianificazione italiano, in cui le neo città metropolitane sono chiamate a redigere i propri piani strategici e i piccoli comuni a unirsi per l’esercizio obbligatorio in forma associata delle funzioni fondamentali, tra cui la pianificazione urbanistica. Emerge una grande necessità di pratiche di governance interattiva, sia per costruire la regione urbana (dal confine amministrativo all’identità collettiva), sia per definire una vision condivisa del suo sviluppo territoriale. Per rispondere a queste esigenze, l’autrice assurge il Regional Design a momento di cambiamento di paradigma rispetto sia alla pianificazione strategica che alla pianificazione di sistema. L’utilizzo di questo approccio e la sua applicazione nei processi di pianificazione strategica metropolitana e delle unioni di comuni apre ampie prospettive di ricerca e di applicazione operativa, legate alla definizione di framework indicativi, immagini e visioni del territorio funzionali alla negoziazione tra le diverse istituzioni e tra queste e gli stackeholders coinvolti nel progetto del futuro del proprio territorio.
Cambiamenti di paradigma: il Regional Design per progettare l’area vasta / Lingua,. - ELETTRONICO. - 11:(2017), pp. 1891-1898. (Intervento presentato al convegno CAMBIAMENTI. Responsabilità e strumenti per l’urbanistica al servizio del paese tenutosi a Catania nel 16-18 giugno 2016).
Cambiamenti di paradigma: il Regional Design per progettare l’area vasta
Lingua
Writing – Original Draft Preparation
2017
Abstract
Il riassetto istituzionale in atto a seguito della legge 56/2014 configura un importante processo di rescaling del sistema di pianificazione italiano, in cui le neo città metropolitane sono chiamate a redigere i propri piani strategici e i piccoli comuni a unirsi per l’esercizio obbligatorio in forma associata delle funzioni fondamentali, tra cui la pianificazione urbanistica. Emerge una grande necessità di pratiche di governance interattiva, sia per costruire la regione urbana (dal confine amministrativo all’identità collettiva), sia per definire una vision condivisa del suo sviluppo territoriale. Per rispondere a queste esigenze, l’autrice assurge il Regional Design a momento di cambiamento di paradigma rispetto sia alla pianificazione strategica che alla pianificazione di sistema. L’utilizzo di questo approccio e la sua applicazione nei processi di pianificazione strategica metropolitana e delle unioni di comuni apre ampie prospettive di ricerca e di applicazione operativa, legate alla definizione di framework indicativi, immagini e visioni del territorio funzionali alla negoziazione tra le diverse istituzioni e tra queste e gli stackeholders coinvolti nel progetto del futuro del proprio territorio.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.