I casi di C. Tettio e dei fratelli Trachali (Val. Max. 7.7.3.-4) sono due ottimi esempi della cognizione straordinaria di Augusto. Il saggio prosegue nello studio fruttuoso di un autore molto noto e, al tempo stesso, molto trascurato: Valerio Massimo non fu giurista e spesso tradisce nella sua opera l'ignoranza in punto di diritto; appartenne tuttavia alla élite privilegiata del primo impero e fu un erudito tutt'altro che limitato. Il saggio, con i due che lo hanno preceduto, ha scosso la pigra opinione circa la scarsa rilevanza dell'autore, dimostrando come una approfondita esegesi dell'opera sua possa recare risultati importanti, nuovi e tali non di rado da porre in crisi ricostruzioni comodamente formate sulla scorta di fonti più frequentate. Nel caso di C. Tettio, troviamo il princeps che soccorre un giovane diseredato dal figlio, in accoglimento della sollecitazione rivoltagli dalla madre. L'autore ricorda come l'espediente ritrovato dalla cancelleria consistesse nell'immissione provvisoria del giovane nel possesso dell'asse ereditario, così da astutamente invertire l'onere dell'avviamento del processo, spostato dal capo del giovane a quello degli eredi testamentari che, spossessati dal provvedimento augusteo dovettero farsi carico della promozione del giudizio. Diversamente dai saggi dedicati ai passaggi di Valerio Massimo che immediatamente precedono quello in oggetto, il saggio corrente non giunge a sovvertire communes opiniones, ma recupera all'attenzione della romanistica un ottimo e limido esempio di come la cancelleria imperiale poteva intervenire superando difficoltà di ordine processuale, senza compromettere la sostanza delle posizioni: nella specie, nulla fu definito circa la successione ereditaria, ma il giovane si trovò alleggerito dell'onere processuale proprio dell'attore ricorrente, di cui cui furono per contro gravati gli eredi testamentari. Ciò – verosimilmente – in perseguimento di una finalità equitativa che muoveva dalla considerazione delle speciali difficoltà del minore in punto di promozione del contenzioso. Completa l'interesse così suscitato la giustapposizione dell'esame del caso dei fratelli Trachali, dove invece la cancelleria si mosse con decisione assoluta e, lungi dal limitarsi a un intervento di rilevanza meramente processuale, tronca una situazione in favore definitivo del beneficiario del provvedimento, attestando un evidente (e prezioso) esempio di cognizione straordinaria. The cases of C. Tettius and Ariminiensi Trachali (Val. Max. 7.7.3.-4) are good examples of Augustus’ extraordinaria cognitio. Princeps helps Tettius jr, exheres on father’s will, consenting mother’s request : in author’s opinion, he admits temporarily C. Tettius in father’s legacy, to compel the heres scpritus’ reaction, in form of hereditatis petitio with young Tettius as reus and not as a plaintiff. Princeps so prepares the best cours of ordinary judgement in front of praetor urbanus vel peregrinus first, and then apud centumviros. Otherwise, in the case of brothers Trachali, princeps resolves the matter definitively, in place of ordinary magistrate.

La cognizione straordinaria del princeps nei casi di C. Tettio e dei fratelli Tracali (Val.Max. 7.7.3-4) / giovanni gulina. - In: IURIS ANTIQUI HISTORIA. - ISSN 2035-6161. - STAMPA. - 9:(2017), pp. 41-73.

La cognizione straordinaria del princeps nei casi di C. Tettio e dei fratelli Tracali (Val.Max. 7.7.3-4)

giovanni gulina
2017

Abstract

I casi di C. Tettio e dei fratelli Trachali (Val. Max. 7.7.3.-4) sono due ottimi esempi della cognizione straordinaria di Augusto. Il saggio prosegue nello studio fruttuoso di un autore molto noto e, al tempo stesso, molto trascurato: Valerio Massimo non fu giurista e spesso tradisce nella sua opera l'ignoranza in punto di diritto; appartenne tuttavia alla élite privilegiata del primo impero e fu un erudito tutt'altro che limitato. Il saggio, con i due che lo hanno preceduto, ha scosso la pigra opinione circa la scarsa rilevanza dell'autore, dimostrando come una approfondita esegesi dell'opera sua possa recare risultati importanti, nuovi e tali non di rado da porre in crisi ricostruzioni comodamente formate sulla scorta di fonti più frequentate. Nel caso di C. Tettio, troviamo il princeps che soccorre un giovane diseredato dal figlio, in accoglimento della sollecitazione rivoltagli dalla madre. L'autore ricorda come l'espediente ritrovato dalla cancelleria consistesse nell'immissione provvisoria del giovane nel possesso dell'asse ereditario, così da astutamente invertire l'onere dell'avviamento del processo, spostato dal capo del giovane a quello degli eredi testamentari che, spossessati dal provvedimento augusteo dovettero farsi carico della promozione del giudizio. Diversamente dai saggi dedicati ai passaggi di Valerio Massimo che immediatamente precedono quello in oggetto, il saggio corrente non giunge a sovvertire communes opiniones, ma recupera all'attenzione della romanistica un ottimo e limido esempio di come la cancelleria imperiale poteva intervenire superando difficoltà di ordine processuale, senza compromettere la sostanza delle posizioni: nella specie, nulla fu definito circa la successione ereditaria, ma il giovane si trovò alleggerito dell'onere processuale proprio dell'attore ricorrente, di cui cui furono per contro gravati gli eredi testamentari. Ciò – verosimilmente – in perseguimento di una finalità equitativa che muoveva dalla considerazione delle speciali difficoltà del minore in punto di promozione del contenzioso. Completa l'interesse così suscitato la giustapposizione dell'esame del caso dei fratelli Trachali, dove invece la cancelleria si mosse con decisione assoluta e, lungi dal limitarsi a un intervento di rilevanza meramente processuale, tronca una situazione in favore definitivo del beneficiario del provvedimento, attestando un evidente (e prezioso) esempio di cognizione straordinaria. The cases of C. Tettius and Ariminiensi Trachali (Val. Max. 7.7.3.-4) are good examples of Augustus’ extraordinaria cognitio. Princeps helps Tettius jr, exheres on father’s will, consenting mother’s request : in author’s opinion, he admits temporarily C. Tettius in father’s legacy, to compel the heres scpritus’ reaction, in form of hereditatis petitio with young Tettius as reus and not as a plaintiff. Princeps so prepares the best cours of ordinary judgement in front of praetor urbanus vel peregrinus first, and then apud centumviros. Otherwise, in the case of brothers Trachali, princeps resolves the matter definitively, in place of ordinary magistrate.
2017
9
41
73
Goal 4: Quality education
giovanni gulina
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