Quando si verificano inondazioni e dissesti, la vegetazione in alveo è comunemente considerata uno dei fattori di rischio. Alcuni studiosi sono però di diverso avviso. Nelle linee guida per la riqualificazione fluviale del CIRF come mostrato da Sansoni et al. (2006) si ponderano i pro e i contro della presenza di vegetazione in alveo, arrivando alla conclusione che “[…]la soluzione classica delle “pulizie fluviali”, per quanto largamente praticata, non elimina il rischio perché, nei bacini montani, è del tutto impotente ad evitare l’apporto in alveo degli alberi travolti dalle immancabili frane; mentre spesso, anzi, lo aggrava (rimuovendo quella vegetazione che agisce più da trappola per i tronchi travolti dalle frane che da fonte di tronchi in alveo; accelerando il deflusso e aumentando i problemi a valle).” Il presente articolo citerà, a titolo di esempio, materiali estratti da uno studio effettuato sull’Alta Val di Magra e relativi a due suoi sottobacini.
Mitigazione del rischio attraverso la gestione della vegetazione in un’ipotesi di riqualificazione fluviale / Alexander Palummo. - ELETTRONICO. - (2016), pp. 825-828. (Intervento presentato al convegno IDRA16 tenutosi a Bologna nel 14-16 settembre 2016) [10.6092/unibo/amsacta/5400].
Mitigazione del rischio attraverso la gestione della vegetazione in un’ipotesi di riqualificazione fluviale
Alexander Palummo
2016
Abstract
Quando si verificano inondazioni e dissesti, la vegetazione in alveo è comunemente considerata uno dei fattori di rischio. Alcuni studiosi sono però di diverso avviso. Nelle linee guida per la riqualificazione fluviale del CIRF come mostrato da Sansoni et al. (2006) si ponderano i pro e i contro della presenza di vegetazione in alveo, arrivando alla conclusione che “[…]la soluzione classica delle “pulizie fluviali”, per quanto largamente praticata, non elimina il rischio perché, nei bacini montani, è del tutto impotente ad evitare l’apporto in alveo degli alberi travolti dalle immancabili frane; mentre spesso, anzi, lo aggrava (rimuovendo quella vegetazione che agisce più da trappola per i tronchi travolti dalle frane che da fonte di tronchi in alveo; accelerando il deflusso e aumentando i problemi a valle).” Il presente articolo citerà, a titolo di esempio, materiali estratti da uno studio effettuato sull’Alta Val di Magra e relativi a due suoi sottobacini.File | Dimensione | Formato | |
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