Il risultato pratico più evidente della sentenza pronunciata dalla Grande sezione della Corte di giustizia nella causa M.A.S (meglio nota come Taricco-bis) è senza dubbio quello di aver eliminato la necessità — prospettata dalla Corte costituzionale italiana, giudice del rinvio — di attivare i cd. controlimiti costituzionali al primato del diritto dell’Unione. Laddove la disapplicazione della normativa italiana in questione sembrava l’esito più naturale della precedente sentenza Taricco della Corte di giustizia – ma inaccettabile per la Corte costituzionale –, la pronuncia successiva ha invece lasciato ampio spazio alla possibilità di non disapplicare. Spostando tuttavia l’attenzione dal risultato al ragionamento che ha consentito alla Corte di giustizia di «disinnescare» i controlimiti, l’Autrice rileva l’opportunità di una chiarezza maggiore, nelle future pronunce, circa il rapporto tra lo standard di tutela della Carta e quello derivante dalle norme costituzionali nazionali. Al riguardo, entrambi i percorsi argomentativi che si intravedono nella sentenza – quello basato sull’art. 52, par. 4, della Carta e l’evoluzione del test Melloni – dovrebbero essere ulteriormente « coltivati», tenendo conto del loro diverso raggio d’azione. *** The judgment delivered by the Court of Justice in the Taricco-bis case overcomes the prospect of a conflict between EU law and the constitutional protection of fundamental rights. The issue in question related to the principle of legality in the criminal field, which under Italian law also extends to rules on limitation periods. The prospect of a conflict had been opened by the previous Taricco decision of the Court of Justice, which had led the Constitutional Court to threaten in its order of referral to the Court of Justice the application of its controlimiti doctrine, according to which the primacy of EU law stops at the supreme principles of the Italian legal order. Indeed, in Taricco-bis, the Court of Justice conceded that, in criminal proceedings for infringements relating to the value added tax occurred before the Taricco decision, national courts are not required to discard domestic rules on limitation periods which were applicable at the time of the facts. Whilst finding it positive that the conflict has not deepened, the author observes that the reasoning of the Court of Justice lacks clarity about the relationship between the primacy of EU law and the protection of fundamental rights deriving from the constitutional rules of a member State.

Il rapporto tra primato del diritto dell’Unione e tutela costituzionale dei diritti fondamentali nella sentenza Taricco-bis: buona la seconda? / Nicole Lazzerini. - In: RIVISTA DI DIRITTO INTERNAZIONALE. - ISSN 0035-6158. - STAMPA. - (2018), pp. 234-242.

Il rapporto tra primato del diritto dell’Unione e tutela costituzionale dei diritti fondamentali nella sentenza Taricco-bis: buona la seconda?

Nicole Lazzerini
2018

Abstract

Il risultato pratico più evidente della sentenza pronunciata dalla Grande sezione della Corte di giustizia nella causa M.A.S (meglio nota come Taricco-bis) è senza dubbio quello di aver eliminato la necessità — prospettata dalla Corte costituzionale italiana, giudice del rinvio — di attivare i cd. controlimiti costituzionali al primato del diritto dell’Unione. Laddove la disapplicazione della normativa italiana in questione sembrava l’esito più naturale della precedente sentenza Taricco della Corte di giustizia – ma inaccettabile per la Corte costituzionale –, la pronuncia successiva ha invece lasciato ampio spazio alla possibilità di non disapplicare. Spostando tuttavia l’attenzione dal risultato al ragionamento che ha consentito alla Corte di giustizia di «disinnescare» i controlimiti, l’Autrice rileva l’opportunità di una chiarezza maggiore, nelle future pronunce, circa il rapporto tra lo standard di tutela della Carta e quello derivante dalle norme costituzionali nazionali. Al riguardo, entrambi i percorsi argomentativi che si intravedono nella sentenza – quello basato sull’art. 52, par. 4, della Carta e l’evoluzione del test Melloni – dovrebbero essere ulteriormente « coltivati», tenendo conto del loro diverso raggio d’azione. *** The judgment delivered by the Court of Justice in the Taricco-bis case overcomes the prospect of a conflict between EU law and the constitutional protection of fundamental rights. The issue in question related to the principle of legality in the criminal field, which under Italian law also extends to rules on limitation periods. The prospect of a conflict had been opened by the previous Taricco decision of the Court of Justice, which had led the Constitutional Court to threaten in its order of referral to the Court of Justice the application of its controlimiti doctrine, according to which the primacy of EU law stops at the supreme principles of the Italian legal order. Indeed, in Taricco-bis, the Court of Justice conceded that, in criminal proceedings for infringements relating to the value added tax occurred before the Taricco decision, national courts are not required to discard domestic rules on limitation periods which were applicable at the time of the facts. Whilst finding it positive that the conflict has not deepened, the author observes that the reasoning of the Court of Justice lacks clarity about the relationship between the primacy of EU law and the protection of fundamental rights deriving from the constitutional rules of a member State.
2018
234
242
Nicole Lazzerini
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