Lo studio delle politiche fiscali esercitate a scala locale sul patrimonio immobiliare appare di grande interesse soprattutto in una fase di importanti cambiamenti normativi in ambito di accentramento/decentramento, quale quella attuale. Questo tipo di tassazione rappresenta, inoltre, il più diffuso nei paesi europei ma anche il più discusso prelievo destinato al finanziamento delle amministrazioni locali. In questo contributo vengono in primo luogo stimate, attraverso l’utilizzo di un modello spaziale, le determinanti delle diverse politiche fiscali sull’imposta sul patrimonio immobiliare adottate dai Comuni italiani. A tale scopo sono state prese a riferimento sia le caratteristiche di bilancio degli enti che quelle più specificatamente connesse al contesto economico e sociale nel quale gli amministratori si trovano a governare. Come primo risultato, il modello mette in evidenza come le scelte in merito alle politiche adottate su IMU e TASI siano influenzate, oltre che dalle caratteristiche socio-economiche dell’ente, anche dai comportamenti dei Comuni limitrofi. Infatti le politiche adottate presentano una distribuzione spaziale ben delineata, con aree territorialmente omogenee in cui le amministrazioni vicine tendono ad assumere comportamenti simili tra loro. L’esistenza di interazioni strategiche tra enti è, nella teoria, spiegata da alcuni modelli, quali la “yardstick competition”e gli effetti di spillover. Per tale motivo questo contributo focalizza una parte dell’analisi proprio su questi due aspetti. Per quanto riguarda il primo, il modello non mette in evidenza alcun effetto derivante dalla yardstick competition, nonostante alcune variabili sul contesto politico risultino significative nel determinare la politica fiscale di un ente. Tale risultato ci consente di ipotizzare che i comportamenti imitativi tra enti sulle proprie politiche fiscali siano determinati prevalentemente da effetti di spillover. A questo proposito, il modello individua una relazione negativa tra le interazioni spaziali e la dimensione demografica degli enti, mettendo in evidenza come i Comuni più grandi siano meno sensibili alle politiche fiscali dei comuni limitrofi poiché tali politiche producono effetti trascurabili per i residenti in un grande comune. Tali evidenze possono portare interessanti implicazioni anche riguardo al processo di rescaling istituzionale dei Comuni medio-piccoli, con l’obiettivo di una migliore performance dell’azione amministrativa.
Le interazioni spaziali nelle politiche fiscali sul patrimonio immobiliare: una analisi sui comuni italiani / Chiara Bocci, Claudia Ferretti, Patrizia Lattarulo. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 1-21. (Intervento presentato al convegno Lungo il ‘sentiero stretto’. I governi locali in tempo di crisi tenutosi a Roma nel 4 dicembre 2017).
Le interazioni spaziali nelle politiche fiscali sul patrimonio immobiliare: una analisi sui comuni italiani
Chiara Bocci;
2017
Abstract
Lo studio delle politiche fiscali esercitate a scala locale sul patrimonio immobiliare appare di grande interesse soprattutto in una fase di importanti cambiamenti normativi in ambito di accentramento/decentramento, quale quella attuale. Questo tipo di tassazione rappresenta, inoltre, il più diffuso nei paesi europei ma anche il più discusso prelievo destinato al finanziamento delle amministrazioni locali. In questo contributo vengono in primo luogo stimate, attraverso l’utilizzo di un modello spaziale, le determinanti delle diverse politiche fiscali sull’imposta sul patrimonio immobiliare adottate dai Comuni italiani. A tale scopo sono state prese a riferimento sia le caratteristiche di bilancio degli enti che quelle più specificatamente connesse al contesto economico e sociale nel quale gli amministratori si trovano a governare. Come primo risultato, il modello mette in evidenza come le scelte in merito alle politiche adottate su IMU e TASI siano influenzate, oltre che dalle caratteristiche socio-economiche dell’ente, anche dai comportamenti dei Comuni limitrofi. Infatti le politiche adottate presentano una distribuzione spaziale ben delineata, con aree territorialmente omogenee in cui le amministrazioni vicine tendono ad assumere comportamenti simili tra loro. L’esistenza di interazioni strategiche tra enti è, nella teoria, spiegata da alcuni modelli, quali la “yardstick competition”e gli effetti di spillover. Per tale motivo questo contributo focalizza una parte dell’analisi proprio su questi due aspetti. Per quanto riguarda il primo, il modello non mette in evidenza alcun effetto derivante dalla yardstick competition, nonostante alcune variabili sul contesto politico risultino significative nel determinare la politica fiscale di un ente. Tale risultato ci consente di ipotizzare che i comportamenti imitativi tra enti sulle proprie politiche fiscali siano determinati prevalentemente da effetti di spillover. A questo proposito, il modello individua una relazione negativa tra le interazioni spaziali e la dimensione demografica degli enti, mettendo in evidenza come i Comuni più grandi siano meno sensibili alle politiche fiscali dei comuni limitrofi poiché tali politiche producono effetti trascurabili per i residenti in un grande comune. Tali evidenze possono portare interessanti implicazioni anche riguardo al processo di rescaling istituzionale dei Comuni medio-piccoli, con l’obiettivo di una migliore performance dell’azione amministrativa.File | Dimensione | Formato | |
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