Let's Play, Editoriale

Negli ultimi due decenni, numerosi progetti di architettura del paesaggio e di riqualificazione urbana hanno rivelato l'accentuarsi della tendenza all’espansione del campo ludico nello spazio pubblico e nei paesaggi del quotidiano. L’utilizzo di materiali, colori, sollecitazioni d’uso e percettive, di alfabeti progettuali tradizionalmente associati ai playgrounds è alla base di un consistente repertorio internazionale di interventi di riconfigurazione di luoghi e spazi aperti e pare costituire un promettente tema di ricerca del progetto contemporaneo, che si colloca all’intersezione tra arte, design, architettura, paesaggistica, sociologia dello spazio. A partire da queste considerazioni e riconoscendo a homo ludens un ruolo essenziale nella costruzione del benessere individuale e collettivo delle persone, il contributo propone alcune riflessioni critiche sul valore del gioco e dei paesaggi ludici. Il breve saggio si propone come introduzione al campo di sperimentazione progettuale a cui è dedicato il monografico n.35 della rivista scientifica Architettura del Paesaggio, con particolare riferimento alla Sezione Progetti, curata dall'autrice, in cui sono adottati possibili filtri di lettura. In the last two decades, numerous landscape and urban regeneration projects have revealed a tendency to expand the field of play to public spaces and everyday landscapes. The use of materials, colors, motory and sensory stimulation, and project languages traditionally associated with playgrounds is the basis for a substantial repertoire of reconfigurated places and open spaces at an international level and an apparently promising research theme of contemporary projects that can be situated at the intersection of art, design, architecture, landscape design, and the sociology of space.