Con la sentenza in commento la Consulta ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l'art. 99, 5 comma, c.p. nella parte in cui prevedeva un aumento di pena obbligatorio nell'ipotesi in cui il nuovo reato rientrasse nell'elenco di cui all'art. 407, 2 comma, lett. a), c.p.p. Si tratta di una sentenza molto significativa non solo perché viene eliminato l'ultimo automatismo applicativo presente nella disciplina della recidiva, ma anche per le conseguenze che possono essere tratte dalle argomentazioni utilizzate. In particolare, da un lato, c'è da ritenere che non esista più alcuno spazio per prevedere applicazioni obbligatorie della recidiva; dall'altro lato, sembra avere sempre più sostegno l'idea che la recidiva non può essere espressione di maggiore pericolosità sociale, poiché comporta uno sfondamento del limite invalicabile posto dalla colpevolezza e quindi una violazione del principio di proporzione. Con la conseguenza ulteriore che essa deve essere ricostruita in termini di maggiore colpevolezza, aprendosi tuttavia ulteriori problemi di razionalità dell'intero sistema, avuto riguardo soprattutto agli effetti indiretti prodotti dalla recidiva reiterata, costituendo limiti applicativi, ispirati alla maggiore pericolosità sociale, di alcuni istituti che incidono sulla punibilità.

Recidiva obbligatoria ex art. 99.5 c.p.: la Corte costituzionale demolisce l'ultimo automatismo / Bartoli Roberto. - In: GIURISPRUDENZA ITALIANA. - ISSN 1125-3029. - STAMPA. - (2015), pp. 2484-2491.

Recidiva obbligatoria ex art. 99.5 c.p.: la Corte costituzionale demolisce l'ultimo automatismo

Bartoli Roberto
2015

Abstract

Con la sentenza in commento la Consulta ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l'art. 99, 5 comma, c.p. nella parte in cui prevedeva un aumento di pena obbligatorio nell'ipotesi in cui il nuovo reato rientrasse nell'elenco di cui all'art. 407, 2 comma, lett. a), c.p.p. Si tratta di una sentenza molto significativa non solo perché viene eliminato l'ultimo automatismo applicativo presente nella disciplina della recidiva, ma anche per le conseguenze che possono essere tratte dalle argomentazioni utilizzate. In particolare, da un lato, c'è da ritenere che non esista più alcuno spazio per prevedere applicazioni obbligatorie della recidiva; dall'altro lato, sembra avere sempre più sostegno l'idea che la recidiva non può essere espressione di maggiore pericolosità sociale, poiché comporta uno sfondamento del limite invalicabile posto dalla colpevolezza e quindi una violazione del principio di proporzione. Con la conseguenza ulteriore che essa deve essere ricostruita in termini di maggiore colpevolezza, aprendosi tuttavia ulteriori problemi di razionalità dell'intero sistema, avuto riguardo soprattutto agli effetti indiretti prodotti dalla recidiva reiterata, costituendo limiti applicativi, ispirati alla maggiore pericolosità sociale, di alcuni istituti che incidono sulla punibilità.
2015
Bartoli Roberto
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1129549
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact