L'autoistruzione è più pericolosa dell'addestramento e dell'istruzione: verso un sovvertimento dei principi?

Se è indubbio che le recenti fattispecie in tema di contrasto al terrorismo (arruolamento, addestramento, organizzazione viaggi, finanziamento) si pongono al limite della loro legittimazione, in virtù dell'estrema anticipazione della tutela che le caratterizza, è altrettanto indubbio che spetta soprattutto alla giurisdizione svolgere un ruolo di garanzia attraverso una loro interpretazione rigorosa. La sentenza che si segnala, relativa a un caso di autoistruzione, non sembra muoversi in questa direzione, perché, neutralizzando il ruolo della valutazione della univocità degli atti con piena consapevolezza argomentativa, cede a una logica meramente preventiva che suscita molte perplessità. Anche perché il risultato finale sembra essere quello di giungere a punire comportamenti che con ogni probabilità costituiscono addirittura il mero esercizio di un diritto.