Dopo aver vissuto, nell'ultimo scorcio del XIX secolo, un momento di grandi innovazioni dal punto di vista delle dotazioni infrastrutturali – con due ferrovie passanti per il suo territorio comunale e la realizzazione di un collegamento tramviario tra il capoluogo e il centro di Firenze – nel secondo dopoguerra Fiesole si trova a doversi misurare con l'incipiente fenomeno della motorizzazione di massa con una rete stradale che appare del tutto inadeguata a sostenere il nuovo tipo di traffico, per altro innestata sulle due direttrici territoriali di penetrazione verso Firenze che fin da subito si rivelano più problematiche. Nella sua prima versione, adottata nel 1968, il nuovo Piano Regolatore si caratterizza, oltre che per le massicce espansioni edilizie, per la previsione di un gran numero di infrastrutture viarie che attraversano le colline, circonvallano gli insediamenti e raddoppiano i vecchi tracciati, secondo una logica di asservimento del territorio ai nuovi modelli d'uso e di mobilità. Nelle successive riscritture e varianti dello strumento che fanno seguito alle polemiche suscitate da quelle proposte, si assiste a un drastico ridimensionamento delle previsioni infrastrutturali pur a fronte del progressivo incremento dei mezzi in circolazione. Una scelta che si consolida nel tempo, nel segno della specificità del territorio e del paesaggio di Fiesole, il cui carattere di “invariante strutturale” ante littaram rispetto alle dinamiche di sviluppo dell'area vasta di cui è parte trova riscontro nelle varie fasi di elaborazione del Piano intercomunale fiorentino che accompagnano quasi per intero l'arco di tempo di formazione e di vigenza del primo Piano Regolatore e in tutti gli strumenti comunali successivi, fino a oggi.
Percorsi in salita. Infrastrutture, mobilità e dimensione metropolitana sullo sfondo delle vicende urbanistiche di Fiesole / F. Alberti. - In: LA NUOVA CITTÀ. - ISSN 1128-1790. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 30-35.
Percorsi in salita. Infrastrutture, mobilità e dimensione metropolitana sullo sfondo delle vicende urbanistiche di Fiesole
F. Alberti
2017
Abstract
Dopo aver vissuto, nell'ultimo scorcio del XIX secolo, un momento di grandi innovazioni dal punto di vista delle dotazioni infrastrutturali – con due ferrovie passanti per il suo territorio comunale e la realizzazione di un collegamento tramviario tra il capoluogo e il centro di Firenze – nel secondo dopoguerra Fiesole si trova a doversi misurare con l'incipiente fenomeno della motorizzazione di massa con una rete stradale che appare del tutto inadeguata a sostenere il nuovo tipo di traffico, per altro innestata sulle due direttrici territoriali di penetrazione verso Firenze che fin da subito si rivelano più problematiche. Nella sua prima versione, adottata nel 1968, il nuovo Piano Regolatore si caratterizza, oltre che per le massicce espansioni edilizie, per la previsione di un gran numero di infrastrutture viarie che attraversano le colline, circonvallano gli insediamenti e raddoppiano i vecchi tracciati, secondo una logica di asservimento del territorio ai nuovi modelli d'uso e di mobilità. Nelle successive riscritture e varianti dello strumento che fanno seguito alle polemiche suscitate da quelle proposte, si assiste a un drastico ridimensionamento delle previsioni infrastrutturali pur a fronte del progressivo incremento dei mezzi in circolazione. Una scelta che si consolida nel tempo, nel segno della specificità del territorio e del paesaggio di Fiesole, il cui carattere di “invariante strutturale” ante littaram rispetto alle dinamiche di sviluppo dell'area vasta di cui è parte trova riscontro nelle varie fasi di elaborazione del Piano intercomunale fiorentino che accompagnano quasi per intero l'arco di tempo di formazione e di vigenza del primo Piano Regolatore e in tutti gli strumenti comunali successivi, fino a oggi.File | Dimensione | Formato | |
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