São Paulo. Un habitat megalopolitano tra formalità e informalità

Il saggio si prepone di analizzare il contesto della città brasiliana di San Paolo indagando il fenomeno della proliferazione di favelas, della precarietà abitativa e del degrado ambientale. Oltre alle motivazioni legate alle specificità locali, sono state individuate ragioni storiche e socio-antropologiche che, dal colonialismo a oggi, hanno inciso oltre che sulla forma della città, il suo habitat e i modi di vita degli abitanti, sulle questioni economiche ed ambientali che stanno diventando sempre più gravi ed impellenti. L’indifferenza nei confronti delle politiche sociali non ha risparmiato il settore abitativo, creando presto un deficit che ancora oggi segna il volto di San Paolo e in generale dell’America Latina. Questa carenza nell’offerta abitativa di fascia bassa ha portato gli abitanti in difficoltà a ricercare soluzioni nell’illegalità e nell’autocostruzione, andando a comporre il mosaico di insediamenti precari che in molti casi sono adiacenti ai suoi edifici più moderni. Nella parte finale ci si interroga sulle attuali tendenze di intervento nella città informale con particolare riferimento alle pratiche dal basso, di cui sono emerse varie caratteristiche positive che ne suggeriscono forti e innovative potenzialità. ----------------The essay’s aim is to analyze the context of the brazilian city of São Paulo, investigating the favelas phenomenon, the precarious settlements and the environmental decay. The reasons, besides the local peculiarity, have been identified in some historical and socio-anthropological issues that since the colonial times have affected more and more serious economic and environmental problems and then the shape of the city, its habitat and lifestyles. The absence of interest in the social policies, especially in the housing sector, created a deficit that still weight on the city’s face, in São Paulo as in the whole South America. This lack of housing supplies led the needy dwellers to search for illegal solutions and self-building, that formed the slums landscape, very often next to modern buildings. In the final part it’s outlined a recent intervention’s trend in the informal context, referring to the bottom-up practices and its strong and innovative potentiality.