Nell’ultimo decennio nel parco regionale di Migliarino, San Rossore Massaciuccoli (Selve Costiere di Toscana, MaB Biosphere Reserve), così come in altre zone dell’areale orientale del Pinus pinaster, si è proceduto con il taglio della pineta in otemperanza alle prescrizioni fitosanitarie introdote dopo la devastazione dei soprassuoli da parte del Matsucoccus feytaudi. Nelle foreste amministrate dal Parco si è inizialmente optato per tagli a raso su piccole superfici, a cui ha fato seguito una massiccia campagna di piantagione di semenzali di Qercus ilex protetti da shelter per avviare la sostituzione del soprassuolo. Tale campagna è però risultata fortemente compromessa dal pesante carico di ungulati presenti nel parco. In questo studio, che si inserisce in un progeto che mira a valutare su più ampia scala tuti gli interventi di recupero forestale atuati e le dinamiche in corso allo scopo di otenere informazioni utili alla futura gestione delle pinete, si sono osservate le dinamiche di protezione della rinnovazione naturale di pino sulla sopravvivenza e l’atecchimento dei semenzali di leccio. In sei aree campione con diferente densità di rinnovazione naturale, scelte sulla base dell’anno di intervento e della presenza della rinnovazione naturale di pino, sono stati misurati presenza di danni da ungulati, sopravvivenza e crescita dei semenzali di leccio in relazione alla rinnovazione di pino in termini di densità, età, posizione relativa delle piante, carateristiche della chioma e anni di interazione tra chiome delle due specie. I risultati hanno evidenziato l’influenza positiva delle dinamiche innescate dalla presenza della rinnovazione naturale del pino maritimo. Le piante di leccio cresciute in zone dove la rinnovazione di pino è densa e vigorosa e le chiome di pino sovrastano i giovani lecci, i danni da ungulati, così come la mortalità, diminuiscono e la percentuale di piante atecchite e in piena crescita aumenta. Nelle aree in cui la rinnovazione naturale di pino maritimo è risultata scarsa l’intervento di piantagione è destinato a risultare ineficace. Sulla base dei risultati dello studio è possibile ipotizzare una probabile evoluzione dell’area sotoposta a intervento di piantagione e formulare alcune diretive tecniche per il proseguimento dell’opera di sostituzione della pineta.
Studio sulle dinamiche di protezione della rinnovazione naturale di pino maritimo su piantagioni di leccio in un soprassuolo devastato da Matsococcus feytaudi / Barbara Mariotti, Alberto Maltoni, Francesca Logli, Andrea Tani, Roberto Tognetti. - STAMPA. - (2017), pp. 27-27. (Intervento presentato al convegno XI Congresso Nazionale SISEF LA FORESTA CHE CAMBIA Ricerca, qualità della vita e opportunità in un paese in transizione tenutosi a Roma nel 10-13 ottobre 2017).
Studio sulle dinamiche di protezione della rinnovazione naturale di pino maritimo su piantagioni di leccio in un soprassuolo devastato da Matsococcus feytaudi
Barbara Mariotti;Alberto Maltoni;Andrea Tani;
2017
Abstract
Nell’ultimo decennio nel parco regionale di Migliarino, San Rossore Massaciuccoli (Selve Costiere di Toscana, MaB Biosphere Reserve), così come in altre zone dell’areale orientale del Pinus pinaster, si è proceduto con il taglio della pineta in otemperanza alle prescrizioni fitosanitarie introdote dopo la devastazione dei soprassuoli da parte del Matsucoccus feytaudi. Nelle foreste amministrate dal Parco si è inizialmente optato per tagli a raso su piccole superfici, a cui ha fato seguito una massiccia campagna di piantagione di semenzali di Qercus ilex protetti da shelter per avviare la sostituzione del soprassuolo. Tale campagna è però risultata fortemente compromessa dal pesante carico di ungulati presenti nel parco. In questo studio, che si inserisce in un progeto che mira a valutare su più ampia scala tuti gli interventi di recupero forestale atuati e le dinamiche in corso allo scopo di otenere informazioni utili alla futura gestione delle pinete, si sono osservate le dinamiche di protezione della rinnovazione naturale di pino sulla sopravvivenza e l’atecchimento dei semenzali di leccio. In sei aree campione con diferente densità di rinnovazione naturale, scelte sulla base dell’anno di intervento e della presenza della rinnovazione naturale di pino, sono stati misurati presenza di danni da ungulati, sopravvivenza e crescita dei semenzali di leccio in relazione alla rinnovazione di pino in termini di densità, età, posizione relativa delle piante, carateristiche della chioma e anni di interazione tra chiome delle due specie. I risultati hanno evidenziato l’influenza positiva delle dinamiche innescate dalla presenza della rinnovazione naturale del pino maritimo. Le piante di leccio cresciute in zone dove la rinnovazione di pino è densa e vigorosa e le chiome di pino sovrastano i giovani lecci, i danni da ungulati, così come la mortalità, diminuiscono e la percentuale di piante atecchite e in piena crescita aumenta. Nelle aree in cui la rinnovazione naturale di pino maritimo è risultata scarsa l’intervento di piantagione è destinato a risultare ineficace. Sulla base dei risultati dello studio è possibile ipotizzare una probabile evoluzione dell’area sotoposta a intervento di piantagione e formulare alcune diretive tecniche per il proseguimento dell’opera di sostituzione della pineta.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.