Con l’avvento della certificazione forestale e dei suoi prodotti, del riconoscimento a livello mondiale della multifunzionalità dei boschi e con essi delle piante, il lavoro in questi ambienti deve essere svolto da persone che devono vedere il bosco, non solo come produttore di legno, ma come un complesso ecosistema su cui è necessario intervenire in modo compatibile e sostenibile per garantire il mantenimento e il miglioramento delle numerose funzioni che esso svolge. Tutto ciò nel rispetto della convenienza economica, diretta e indiretta, che è propria di ogni attività lavorativa. Per raggiungere questi obiettivi già da diversi anni è in atto un ammodernamento e una razionalizzazione dei sistemi operativi applicati alla gestione dei boschi chehanno imposto cantieri ben organizzati con macchine e attrezzature a volte anche molto complesse che richiedono maestranze di alta specializzazione. Fino agli anni ‘50-‘60 era sufficiente il passa parola fra i vecchi boscaioli ed i giovani per imparare il mestiere, oggi non è più così. Oggi chi opera nei boschi come nella gestione del verde urbano, deve avere ricevuto una educazione sulle metodologie di lavoro più idonee in funzione degli aspetti fisici e antropici del sito dove si lavora e sugli strumenti e mezzi di lavoro in dotazione al cantiere; il tutto con la necessaria formazione e informazione che garantiscono il lavoro in massima sicurezza. Fino agli inizi degli anni ’60 l’accetta ed il segone erano gli strumenti che venivano usati per abbattere ed allestire gli alberi. Successivamente sono state introdotte le prime motoseghe e gli esboschi vedevano sostituire gli animali con i trattori agricoli o veicoli bellici modificati. Da un lavoro manuale si è passati ad un lavoro sempre più meccanizzato che non sempre ha visto la necessaria conseguente evoluzione specialistica dei lavoratori impiegati, determinando numerosi e gravi infortuni sul lavoro. Gli autori, con la loro esperienza scientifica e tecnica, per aver lavorato in bosco, intendono portare il loro contributo di conoscenze, esperienze e dati, in particolare, quelli relativi agli infortuni causati, sovente, dalla scarsa educazione al lavoro e ribadiscono l’importanza di una corretta formazione se si vuole raggiungere una vera sostenibilità ambientale delle utilizzazioni forestali.

Formazione professionale ed infortuni nelle utilizzazioni forestali / enrico marchi. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 208-209. (Intervento presentato al convegno IV Congresso Nazionale di Selvicoltura IV National Congress of Silviculture Torino, 5-9 Novembre 2018).

Formazione professionale ed infortuni nelle utilizzazioni forestali

enrico marchi
2018

Abstract

Con l’avvento della certificazione forestale e dei suoi prodotti, del riconoscimento a livello mondiale della multifunzionalità dei boschi e con essi delle piante, il lavoro in questi ambienti deve essere svolto da persone che devono vedere il bosco, non solo come produttore di legno, ma come un complesso ecosistema su cui è necessario intervenire in modo compatibile e sostenibile per garantire il mantenimento e il miglioramento delle numerose funzioni che esso svolge. Tutto ciò nel rispetto della convenienza economica, diretta e indiretta, che è propria di ogni attività lavorativa. Per raggiungere questi obiettivi già da diversi anni è in atto un ammodernamento e una razionalizzazione dei sistemi operativi applicati alla gestione dei boschi chehanno imposto cantieri ben organizzati con macchine e attrezzature a volte anche molto complesse che richiedono maestranze di alta specializzazione. Fino agli anni ‘50-‘60 era sufficiente il passa parola fra i vecchi boscaioli ed i giovani per imparare il mestiere, oggi non è più così. Oggi chi opera nei boschi come nella gestione del verde urbano, deve avere ricevuto una educazione sulle metodologie di lavoro più idonee in funzione degli aspetti fisici e antropici del sito dove si lavora e sugli strumenti e mezzi di lavoro in dotazione al cantiere; il tutto con la necessaria formazione e informazione che garantiscono il lavoro in massima sicurezza. Fino agli inizi degli anni ’60 l’accetta ed il segone erano gli strumenti che venivano usati per abbattere ed allestire gli alberi. Successivamente sono state introdotte le prime motoseghe e gli esboschi vedevano sostituire gli animali con i trattori agricoli o veicoli bellici modificati. Da un lavoro manuale si è passati ad un lavoro sempre più meccanizzato che non sempre ha visto la necessaria conseguente evoluzione specialistica dei lavoratori impiegati, determinando numerosi e gravi infortuni sul lavoro. Gli autori, con la loro esperienza scientifica e tecnica, per aver lavorato in bosco, intendono portare il loro contributo di conoscenze, esperienze e dati, in particolare, quelli relativi agli infortuni causati, sovente, dalla scarsa educazione al lavoro e ribadiscono l’importanza di una corretta formazione se si vuole raggiungere una vera sostenibilità ambientale delle utilizzazioni forestali.
2018
ABSTRACT BOOK Congresso Nazionale di Selvicoltura
IV Congresso Nazionale di Selvicoltura IV National Congress of Silviculture Torino, 5-9 Novembre 2018
enrico marchi
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