Il settore forestale in Italia è caratterizzato da una vasta gamma di prodotti legnosi, che variano a seconda dalle caratteristiche dei diversi territori e dei boschi presenti. Oltre alle più comuni produzioni di legname e legna da ardere, vi sono anche i prodotti secondari del bosco e alcune ulteriori produzioni i cui processi risultano più vicini a produzioni agricole piuttosto che forestali. In questo contesto, la coltivazione dell’albero di Natale è un’attività di nicchia nel nostro paese, tipica soprattutto di aziende agricole o forestali di ambienti alto collinari e montani. In passato la coltivazione dell’albero di Natale era attività remunerativa e molto radicata in alcuni territori, come ad esempio il Casentino, in Toscana. Negli anni il settore ha subito l’effetto della concorrenza dell’albero in plastica, ritenuto più pratico, più durevole e secondo alcuni più sostenibile dal punto di vista ambientale. L’obiettivo del presente studio è quello di rispondere alla domanda che spesso risuona durante le festività natalizie: “E’ meglio l’albero vero o quello di plastica?”, intendendo con “migliore” il prodotto che risponde in maniera più efficace ai criteri di sostenibilità ambientale. Per fare questo si è proceduto con l’analisi del ciclo di vita (LCA – Life Cycle Assessment) comparando la produzione e l’utilizzo delle due tipologie di albero di Natale, quello vero e quello di plastica. La metodologia LCA è nata in campo industriale per l’ottimizzazione dei processi produttivi, ed è stata poi applicata alla valutazione di prodotti e servizi anche da un punto di vista ambientale, valutando gli input e gli output in termini di energia e materiali che intervengono durante tutto l’arco di vita del prodotto o servizio stesso. Non si considera quindi solo la produzione, ma anche la precedente acquisizione di materie prime e le seguenti fasi di distribuzione, uso e smaltimento. Questa metodologia è particolarmente adatta per il confronto tra prodotti di diversa natura che svolgono la stessa funzione, ed è questo il caso del presente studio, in cui prodotti diversi vengono utilizzati per il medesimo scopo. Lo studio si è svolto in diverse fasi: (i) prima fase: analisi delle preferenze di utilizzo da parte dei consumatori: è stato preparato un questionario volto a comprendere le preferenze in termini di tipologia di albero utilizzato (vero o di plastica), la durata media in anni dell’albero e il motivo per cui una tipologia viene preferita all’altra. I questionari sono stati sottoposti direttamente alle persone all’uscita di supermercati e centri commerciali e anche via internet (social network) durante il periodo natalizio 2017; (ii) seconda fase: reperimento dati sulla produzione delle due tipologie di prodotto. Sono state visitate numerose aziende del Casentino per la produzione dell’albero di Natale, che hanno fornito dati di dettaglio circa le diverse fasi produttive. Per quanto riguarda l’albero artificiale sono stati acquistati due alberi rappresentativi delle tipologie più vendute nei maggiori centri commerciali, e sono stati smontati e pesati in ogni componente, in modo da identificare le quantità e le tipologie di metalli e plastiche utilizzati identificandone anche i relativi processi produttivi; (iii) terza fase: Identificazione dei confini dell’analisi LCA Si è scelto di comparare le due tipologie di albero di Natale in un’analisi di tipo “dalla culla alla tomba” (from cradle to grave), cioè considerando la produzione dalle materie prime fino al prodotto finito, includendo l’uso del prodotto e il suo smaltimento; (iv) quarta fase: analisi dei dati (LCIA) con software dedicato LCA (Gabi) e comparazione dei risultati; Nel presente contributo verranno quindi presentati i principali risultati ottenuti e le fasi critiche del ciclo di vita dei due prodotti in termini di emissione di CO2 atmosferica equivalente, parametro utilizzato per la valutazione degli impatti sull’effetto serra (Green House Gas - GHG).
LCA comparativa dei prodotti forestali: il caso studio dell’albero di Natale / Andrea Laschi, Enrico Marchi, Giacomo Goli. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 304-305. (Intervento presentato al convegno IV Congresso Nazionale di Selvicoltura IV National Congress of Silviculture Torino, 5-9 Novembre 2018).
LCA comparativa dei prodotti forestali: il caso studio dell’albero di Natale
Andrea Laschi;Enrico Marchi;Giacomo Goli
2018
Abstract
Il settore forestale in Italia è caratterizzato da una vasta gamma di prodotti legnosi, che variano a seconda dalle caratteristiche dei diversi territori e dei boschi presenti. Oltre alle più comuni produzioni di legname e legna da ardere, vi sono anche i prodotti secondari del bosco e alcune ulteriori produzioni i cui processi risultano più vicini a produzioni agricole piuttosto che forestali. In questo contesto, la coltivazione dell’albero di Natale è un’attività di nicchia nel nostro paese, tipica soprattutto di aziende agricole o forestali di ambienti alto collinari e montani. In passato la coltivazione dell’albero di Natale era attività remunerativa e molto radicata in alcuni territori, come ad esempio il Casentino, in Toscana. Negli anni il settore ha subito l’effetto della concorrenza dell’albero in plastica, ritenuto più pratico, più durevole e secondo alcuni più sostenibile dal punto di vista ambientale. L’obiettivo del presente studio è quello di rispondere alla domanda che spesso risuona durante le festività natalizie: “E’ meglio l’albero vero o quello di plastica?”, intendendo con “migliore” il prodotto che risponde in maniera più efficace ai criteri di sostenibilità ambientale. Per fare questo si è proceduto con l’analisi del ciclo di vita (LCA – Life Cycle Assessment) comparando la produzione e l’utilizzo delle due tipologie di albero di Natale, quello vero e quello di plastica. La metodologia LCA è nata in campo industriale per l’ottimizzazione dei processi produttivi, ed è stata poi applicata alla valutazione di prodotti e servizi anche da un punto di vista ambientale, valutando gli input e gli output in termini di energia e materiali che intervengono durante tutto l’arco di vita del prodotto o servizio stesso. Non si considera quindi solo la produzione, ma anche la precedente acquisizione di materie prime e le seguenti fasi di distribuzione, uso e smaltimento. Questa metodologia è particolarmente adatta per il confronto tra prodotti di diversa natura che svolgono la stessa funzione, ed è questo il caso del presente studio, in cui prodotti diversi vengono utilizzati per il medesimo scopo. Lo studio si è svolto in diverse fasi: (i) prima fase: analisi delle preferenze di utilizzo da parte dei consumatori: è stato preparato un questionario volto a comprendere le preferenze in termini di tipologia di albero utilizzato (vero o di plastica), la durata media in anni dell’albero e il motivo per cui una tipologia viene preferita all’altra. I questionari sono stati sottoposti direttamente alle persone all’uscita di supermercati e centri commerciali e anche via internet (social network) durante il periodo natalizio 2017; (ii) seconda fase: reperimento dati sulla produzione delle due tipologie di prodotto. Sono state visitate numerose aziende del Casentino per la produzione dell’albero di Natale, che hanno fornito dati di dettaglio circa le diverse fasi produttive. Per quanto riguarda l’albero artificiale sono stati acquistati due alberi rappresentativi delle tipologie più vendute nei maggiori centri commerciali, e sono stati smontati e pesati in ogni componente, in modo da identificare le quantità e le tipologie di metalli e plastiche utilizzati identificandone anche i relativi processi produttivi; (iii) terza fase: Identificazione dei confini dell’analisi LCA Si è scelto di comparare le due tipologie di albero di Natale in un’analisi di tipo “dalla culla alla tomba” (from cradle to grave), cioè considerando la produzione dalle materie prime fino al prodotto finito, includendo l’uso del prodotto e il suo smaltimento; (iv) quarta fase: analisi dei dati (LCIA) con software dedicato LCA (Gabi) e comparazione dei risultati; Nel presente contributo verranno quindi presentati i principali risultati ottenuti e le fasi critiche del ciclo di vita dei due prodotti in termini di emissione di CO2 atmosferica equivalente, parametro utilizzato per la valutazione degli impatti sull’effetto serra (Green House Gas - GHG).I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.