l’avvento della certificazione forestale e dei suoi prodotti, del riconoscimento a livello mondiale della multifunzionalità bei boschi e con essi delle piante, il lavoro in questi ambienti deve essere svolto da persone che vedono il bosco non solo come produttore di legno (come avveniva in passato) ma nel rispetto delle altre funzioni che svolge: regimazione e qualità delle acque, sociali, ricreative, naturalistiche e migliorative della qualità dell’aria. Per raggiungere questi obiettivi è indispensabile ammodernare e razionalizzare i diversi sistemi operativi nel mondo del lavoro in bosco sia come educazione a nuovi sistemi di lavoro che come macchine e attrezzature da usare. In passato i giovani boscaioli imparavano il mestiere direttamente dagli operatori esperti, lavorando insieme a loro. Oggi non è più così perchè le metodologie, tecniche e macchine per il lavoro in bosco richiedono un approccio al lavoro più strutturato. Chi opera nei lavori selvicolturali e nella gestione del verde urbano, deve avere ricevuto una educazione sulle metodologie di lavoro più idonee in funzione del sito dove si lavora e sugli strumenti di lavoro da usare per non danneggiare il suolo, le piante che restano in piedi ed il legno in modo da ricavare assortimenti utili e di valore anche da boschi poveri per aumentare gli utili d’impresa, il tutto tenendo come principale obiettivo la tutela della salute degli operatori, nel rispetto delle attuali norme per la Sicurezza sul Lavoro. A differenza di quanto è presente negli altri Paesi dell’U.E. in Italia non ci sono scuole residenziali permanenti per Operatori Forestali e del Verde Urbano; alcuni Istituti tecnici per l’Agricoltura hanno inserito l’indirizzi selvicolturali, si tratta di poche materie forestali, fatte per lo più in aula. Questo non è sufficiente: deve essere la pratica la base della formazione ad un lavoro sostenibile. Negli ultimi decenni alcune Regioni hanno intrapreso percorsi virtuosi con investimenti di risorse importanti. Tuttavia, in molti altri casi la formazione degli operatori forestali ancora manca o è fatta molto superficialmente, con poche ore di lezione in buona parte teoriche (addestramento uso motosega sono sufficienti 16 ore ). L’Operatore Forestale deve imparare come impiegare i mezzi meccanici che utilizza e la fisiologia degli ambienti in cui opera per evitare di provocare impatti negativi. Questi motivi giustificano una visione multidisciplinare del lavoro che acquisisce importanza notevole per la tutela ed il rispetto dell’ambiente.La formazione professionale rappresenta una delle chiavi di svolta necessaria alla corretta ripresa della filiera foresta-legno-energia ed al miglioramento complessivo delle condizioni occupazionali in un settore che porta benessere non solo a chi vi lavora ma a tutti i cittadini perché fare una selvicoltura sostenibile vuol dire sostenere e migliorare tutti i servizi ecosistemici delle foreste, riducendo le catastrofi ambientali quali: frane, alluvioni, incendi, ecc. Consapevoli di quanto sopra, i componenti dell’UNIONE NAZIONALE per la ricerca SCIENTIFICA FORESTALE (U.N.I.F. ass.onlus) www.unif.org. fin dai primi anni ’80 con i propri tecnici, hanno iniziato a fare corsi di formazione professionali, prettamente pratici, in bosco ed ora per dare un ulteriore contributo viene realizzata una collana di manuali di Tecnica-Pratica composta da sei volumetti dedicati al lavoro ed alla sicurezza di chi si occupa di utilizzazioni forestali e gestione del verde urbano. Gli Autori dei volumi sono eminenti esperti nazionali con conoscenze teorico-pratiche sui lavori forestali molto approfondite. Per questo motivo, i volumi permettono di acquisire solide conoscenze teoriche ma forniscono anche informazioni pratiche utili per l’applicazione di corretti metodi di lavoro, atti a garanzie interventi selvicolturali sostenibili sotto il profilo economico, ecologico, ergonomico ed etico.

La formazione professionale è l’educazione al lavoro degli operatori forestali / Enrico Marchi. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 452-453. (Intervento presentato al convegno IV Congresso Nazionale di Selvicoltura IV National Congress of Silviculture Torino, 5-9 Novembre 2018).

La formazione professionale è l’educazione al lavoro degli operatori forestali

Enrico Marchi
2018

Abstract

l’avvento della certificazione forestale e dei suoi prodotti, del riconoscimento a livello mondiale della multifunzionalità bei boschi e con essi delle piante, il lavoro in questi ambienti deve essere svolto da persone che vedono il bosco non solo come produttore di legno (come avveniva in passato) ma nel rispetto delle altre funzioni che svolge: regimazione e qualità delle acque, sociali, ricreative, naturalistiche e migliorative della qualità dell’aria. Per raggiungere questi obiettivi è indispensabile ammodernare e razionalizzare i diversi sistemi operativi nel mondo del lavoro in bosco sia come educazione a nuovi sistemi di lavoro che come macchine e attrezzature da usare. In passato i giovani boscaioli imparavano il mestiere direttamente dagli operatori esperti, lavorando insieme a loro. Oggi non è più così perchè le metodologie, tecniche e macchine per il lavoro in bosco richiedono un approccio al lavoro più strutturato. Chi opera nei lavori selvicolturali e nella gestione del verde urbano, deve avere ricevuto una educazione sulle metodologie di lavoro più idonee in funzione del sito dove si lavora e sugli strumenti di lavoro da usare per non danneggiare il suolo, le piante che restano in piedi ed il legno in modo da ricavare assortimenti utili e di valore anche da boschi poveri per aumentare gli utili d’impresa, il tutto tenendo come principale obiettivo la tutela della salute degli operatori, nel rispetto delle attuali norme per la Sicurezza sul Lavoro. A differenza di quanto è presente negli altri Paesi dell’U.E. in Italia non ci sono scuole residenziali permanenti per Operatori Forestali e del Verde Urbano; alcuni Istituti tecnici per l’Agricoltura hanno inserito l’indirizzi selvicolturali, si tratta di poche materie forestali, fatte per lo più in aula. Questo non è sufficiente: deve essere la pratica la base della formazione ad un lavoro sostenibile. Negli ultimi decenni alcune Regioni hanno intrapreso percorsi virtuosi con investimenti di risorse importanti. Tuttavia, in molti altri casi la formazione degli operatori forestali ancora manca o è fatta molto superficialmente, con poche ore di lezione in buona parte teoriche (addestramento uso motosega sono sufficienti 16 ore ). L’Operatore Forestale deve imparare come impiegare i mezzi meccanici che utilizza e la fisiologia degli ambienti in cui opera per evitare di provocare impatti negativi. Questi motivi giustificano una visione multidisciplinare del lavoro che acquisisce importanza notevole per la tutela ed il rispetto dell’ambiente.La formazione professionale rappresenta una delle chiavi di svolta necessaria alla corretta ripresa della filiera foresta-legno-energia ed al miglioramento complessivo delle condizioni occupazionali in un settore che porta benessere non solo a chi vi lavora ma a tutti i cittadini perché fare una selvicoltura sostenibile vuol dire sostenere e migliorare tutti i servizi ecosistemici delle foreste, riducendo le catastrofi ambientali quali: frane, alluvioni, incendi, ecc. Consapevoli di quanto sopra, i componenti dell’UNIONE NAZIONALE per la ricerca SCIENTIFICA FORESTALE (U.N.I.F. ass.onlus) www.unif.org. fin dai primi anni ’80 con i propri tecnici, hanno iniziato a fare corsi di formazione professionali, prettamente pratici, in bosco ed ora per dare un ulteriore contributo viene realizzata una collana di manuali di Tecnica-Pratica composta da sei volumetti dedicati al lavoro ed alla sicurezza di chi si occupa di utilizzazioni forestali e gestione del verde urbano. Gli Autori dei volumi sono eminenti esperti nazionali con conoscenze teorico-pratiche sui lavori forestali molto approfondite. Per questo motivo, i volumi permettono di acquisire solide conoscenze teoriche ma forniscono anche informazioni pratiche utili per l’applicazione di corretti metodi di lavoro, atti a garanzie interventi selvicolturali sostenibili sotto il profilo economico, ecologico, ergonomico ed etico.
2018
ABSTRACT BOOK Congresso Nazionale di Selvicoltura
IV Congresso Nazionale di Selvicoltura IV National Congress of Silviculture Torino, 5-9 Novembre 2018
Enrico Marchi
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