ABSTRACT. La letteratura sull’istruzione sottolinea il ruolo decisivo svolto dalla scuola primaria nell'influenzare le prospettive future degli alunni. Per questo motivo l’articolo si propone di analizzare l'efficacia delle scuole pubbliche del primo ciclo in Toscana. In particolare, l’obiettivo è fornire al policy maker uno strumento metodologico per individuare le scuole con performance “anomale” in termini di efficacia (significativamente migliori o peggiori della media regionale). Il lavoro si ispira al filone di letteratura sull’efficacia della scuola (School Effectiveness Research, SER), che si occupa di analizzare le differenze tra scuole e dentro le scuole in relazione a indicatori di performance degli alunni (in questo caso, misurati dai test Invalsi), aggiustati per fattori osservabili e fuori dal controllo delle istituzioni scolastiche (caratteristiche dell’utenza, risorse umane e infrastrutturali). L’efficacia delle scuole è stimata attraverso un modello multilivello, che tiene conto della struttura gerarchica dei dati (alunni nelle scuole), e consente di studiare e descrivere la variabilità nei risultati scomponendola tra livello individuale (alunni) e livello di scuola. Dall’analisi emerge come la maggior parte della variabilità nei risultati delle scuole sia imputabile alla loro efficacia netta, ovvero alla loro capacità di trasformare gli input in output. Il metodo proposto si presenta quindi come un utile strumento per l’individuazione delle scuole con performance “anomale” in termini di efficacia. L’applicazione al caso toscano evidenzia una significativa eterogeneità territoriale, con alcune zone che presentano una maggiore concentrazione di scuole efficaci e altre una concentrazione di scuole inefficaci. Tale informazione, approfondita a livello di singola scuola, potrebbe fornire la base per l’individuazione da parte dei policy maker di pratiche di gestione da correggere o esportare per favorire un miglioramento complessivo dell’efficacia del sistema scolastico regionale.

Quanto conta l’effetto scuola nel ciclo primario? L’efficacia delle istituzioni scolastiche in Toscana / Enrico Conti, Silvia Duranti, Carla Rampichini, Nicola Sciclone. - In: ECONOMIA PUBBLICA. - ISSN 0390-6140. - STAMPA. - 2015:(2015), pp. 59-84. [10.3280/EP2015-003003]

Quanto conta l’effetto scuola nel ciclo primario? L’efficacia delle istituzioni scolastiche in Toscana.

CONTI, ENRICO;Carla Rampichini;
2015

Abstract

ABSTRACT. La letteratura sull’istruzione sottolinea il ruolo decisivo svolto dalla scuola primaria nell'influenzare le prospettive future degli alunni. Per questo motivo l’articolo si propone di analizzare l'efficacia delle scuole pubbliche del primo ciclo in Toscana. In particolare, l’obiettivo è fornire al policy maker uno strumento metodologico per individuare le scuole con performance “anomale” in termini di efficacia (significativamente migliori o peggiori della media regionale). Il lavoro si ispira al filone di letteratura sull’efficacia della scuola (School Effectiveness Research, SER), che si occupa di analizzare le differenze tra scuole e dentro le scuole in relazione a indicatori di performance degli alunni (in questo caso, misurati dai test Invalsi), aggiustati per fattori osservabili e fuori dal controllo delle istituzioni scolastiche (caratteristiche dell’utenza, risorse umane e infrastrutturali). L’efficacia delle scuole è stimata attraverso un modello multilivello, che tiene conto della struttura gerarchica dei dati (alunni nelle scuole), e consente di studiare e descrivere la variabilità nei risultati scomponendola tra livello individuale (alunni) e livello di scuola. Dall’analisi emerge come la maggior parte della variabilità nei risultati delle scuole sia imputabile alla loro efficacia netta, ovvero alla loro capacità di trasformare gli input in output. Il metodo proposto si presenta quindi come un utile strumento per l’individuazione delle scuole con performance “anomale” in termini di efficacia. L’applicazione al caso toscano evidenzia una significativa eterogeneità territoriale, con alcune zone che presentano una maggiore concentrazione di scuole efficaci e altre una concentrazione di scuole inefficaci. Tale informazione, approfondita a livello di singola scuola, potrebbe fornire la base per l’individuazione da parte dei policy maker di pratiche di gestione da correggere o esportare per favorire un miglioramento complessivo dell’efficacia del sistema scolastico regionale.
2015
2015
59
84
Enrico Conti, Silvia Duranti, Carla Rampichini, Nicola Sciclone
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