Manifesto per l'urbanistica italiana. Dieci punti per l'avvio di un dibattito pubblico

Tra le numerose riforme che il Paese aspetta vi è quella del Governo del territorio – o dell’urbanistica se vogliamo usare una dizione più popolare nelle pratiche amministrative locali – che aggiorni l’intero sistema del governo e controllo delle trasformazioni del suolo. Una riforma attesa da almeno 66 anni, da quando sono scaduti i termini della 9ª disposizione transitoria della Carta Costituzionale italiana. Tra i ritardi che il Paese ha accumulato vi è proprio quella dell’urbanistica e del regime dei suoli. Nessuno può negare, infatti, che il territorio è la principale risorsa in mano agli Enti territoriali, e il suo governo, con strumenti tecnici snelli, trasparenti e veloci, sia la migliore condizione per contribuire a far uscire il Paese dalle secche in cui sembra crollato. Proprio in questo sfondo nuovo è auspicabile che si apra finalmente uno spazio per avviare una modernizzazione del governo del territorio in Italia. Serve perciò l’avvio di un dibattito, molto pragmatico e libero, che ruoti intorno ad un processo di adattamento della definizione delle politiche pubbliche con l’esigenza di una modernizzazione del Paese, così come richiesto dalle componenti attive della società: imprese, famiglia e istituzioni. Il contributo propone di articolare questo dibattito pubblico intorno a 10 punti.