Percepita e rappresentata come una minaccia dilagante e inarrestabile a partire dall’età repubblicana fino a quella tardo–imperiale, la pirateria assunse in ambito romano un ruolo tutt’altro che marginale, già ampiamente indagato dalla storiografia moderna. Tornando a interrogarsi su quella speciale attività di malaffare che colpiva l’immaginazione degli antichi innanzitutto per la sua localizzazione in uno spazio “alieno” come il mare, il volume mette a fuoco la capacità d’impatto che essa ebbe nell’esperienza romana e, sulle orme di quella, nelle epoche successive. Attraverso un percorso diacronico e interdisciplinare, articolato in modo da privilegiare contesti politico–istituzionali, fattori culturali, fondamenti giuridici idonei a far luce sul dispiegarsi del fenomeno in forme variegate e con ricadute diverse anche sotto il profilo sanzionatorio, il testo ne indaga il significato anche fuori dai limiti del quadro storico romano, al fine di ricavare elementi di comparazione da ulteriori realtà del Mediterraneo antico, bizantino e moderno, nonché alla luce di istanze maturate nel dibattito contemporaneo e di risposte previste sul piano giuridico all’alba di un nuovo millennio che a più riprese ha visto entrare la pirateria nell’agenda politica della comunità internazionale. - Collection of contributions on the phenomenon of Piracy in the ancient Mediterranean World, with special reference to its development in the Roman Period as well as to some aspects of its evolution from the Middle Ages to the Present, in order to ascertain its impact on the political agendas and the legal systems of different periods.
Latrocinium maris. Fenomenologia e repressione della pirateria nell’esperienza romana e oltre / Ida Gilda Mastrorosa. - STAMPA. - (2018), pp. 1-360.
Latrocinium maris. Fenomenologia e repressione della pirateria nell’esperienza romana e oltre
Ida Gilda Mastrorosa
2018
Abstract
Percepita e rappresentata come una minaccia dilagante e inarrestabile a partire dall’età repubblicana fino a quella tardo–imperiale, la pirateria assunse in ambito romano un ruolo tutt’altro che marginale, già ampiamente indagato dalla storiografia moderna. Tornando a interrogarsi su quella speciale attività di malaffare che colpiva l’immaginazione degli antichi innanzitutto per la sua localizzazione in uno spazio “alieno” come il mare, il volume mette a fuoco la capacità d’impatto che essa ebbe nell’esperienza romana e, sulle orme di quella, nelle epoche successive. Attraverso un percorso diacronico e interdisciplinare, articolato in modo da privilegiare contesti politico–istituzionali, fattori culturali, fondamenti giuridici idonei a far luce sul dispiegarsi del fenomeno in forme variegate e con ricadute diverse anche sotto il profilo sanzionatorio, il testo ne indaga il significato anche fuori dai limiti del quadro storico romano, al fine di ricavare elementi di comparazione da ulteriori realtà del Mediterraneo antico, bizantino e moderno, nonché alla luce di istanze maturate nel dibattito contemporaneo e di risposte previste sul piano giuridico all’alba di un nuovo millennio che a più riprese ha visto entrare la pirateria nell’agenda politica della comunità internazionale. - Collection of contributions on the phenomenon of Piracy in the ancient Mediterranean World, with special reference to its development in the Roman Period as well as to some aspects of its evolution from the Middle Ages to the Present, in order to ascertain its impact on the political agendas and the legal systems of different periods.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



