Grazie a svariati lavori dell’ultimo decennio, Linda Zagzebski ha riportato all’attenzione del dibattito filosofico il tema dell’esemplarità morale e dell’ammirazione ad essa connessa (Zagzebski 2006, 2010, 2015). La proposta esemplarista trova compimento in Exemplarist Moral Theory, in cui viene presentato nel suo complesso il tentativo di fondare un nuovo tipo di teoria morale attraverso il riferimento diretto ad esemplari concreti (Zagzebski 2017). Un ruolo cruciale per l’intera struttura teorica viene giocato da un’emozione, l’ammirazione, grazie alla quale si verifica l’evento primo su cui si fonda l’intera teoria morale, ovvero il riconoscimento motivante di autentici esemplari morali. Viene quindi affidato ad un’emozione la funzione centrale di dischiudere il valore morale esemplificato da persone particolari e di innescare la nostra aspirazione ad emularle, intraprendendo così un percorso di crescita morale. L’obiettivo del presente articolo, simpatetico con la prospettiva generale che l’esemplarismo ha fortemente contribuito a rilanciare, è quello di sottoporre a vaglio critico la teoria delle emozioni adottata dall’autrice, nel tentativo di evidenziarne sia i punti di forza che alcuni limiti. Cercherò di mostrare che l’emozione dell’ammirazione viene trattata nella teoria esemplarista in tre sensi che sarebbe opportuno tenere distinti: (i) come una forma di senso morale, (ii) come una disposizione emotivo-riflessiva al riconoscimento dell’eccellenza morale e (iii) come percezione emotiva diretta dell’eccellenza morale. Discuterò poi quest’ultima accezione nel quadro del dibattito sulle emozioni come fonte di conoscenza valutativa, evidenziando sia i punti di forza che alcuni punti critici del modello percettivo delle emozioni. Infine, concluderò sostenendo che il progetto esemplarista è chiamato a scegliere tra una delle tre nozioni enucleate, ciascuna delle quali avrebbe ripercussioni diverse su varie parti della teoria.

Un riesame della teoria esemplarista delle emozioni, in “EticaePolitica”, Special Issue on Exemplars and Exemplarism, 2, 2018, pp. 123-142 / ariele niccoli. - In: ETICA & POLITICA. - ISSN 1825-5167. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 123-142.

Un riesame della teoria esemplarista delle emozioni, in “EticaePolitica”, Special Issue on Exemplars and Exemplarism, 2, 2018, pp. 123-142.

ariele niccoli
2018

Abstract

Grazie a svariati lavori dell’ultimo decennio, Linda Zagzebski ha riportato all’attenzione del dibattito filosofico il tema dell’esemplarità morale e dell’ammirazione ad essa connessa (Zagzebski 2006, 2010, 2015). La proposta esemplarista trova compimento in Exemplarist Moral Theory, in cui viene presentato nel suo complesso il tentativo di fondare un nuovo tipo di teoria morale attraverso il riferimento diretto ad esemplari concreti (Zagzebski 2017). Un ruolo cruciale per l’intera struttura teorica viene giocato da un’emozione, l’ammirazione, grazie alla quale si verifica l’evento primo su cui si fonda l’intera teoria morale, ovvero il riconoscimento motivante di autentici esemplari morali. Viene quindi affidato ad un’emozione la funzione centrale di dischiudere il valore morale esemplificato da persone particolari e di innescare la nostra aspirazione ad emularle, intraprendendo così un percorso di crescita morale. L’obiettivo del presente articolo, simpatetico con la prospettiva generale che l’esemplarismo ha fortemente contribuito a rilanciare, è quello di sottoporre a vaglio critico la teoria delle emozioni adottata dall’autrice, nel tentativo di evidenziarne sia i punti di forza che alcuni limiti. Cercherò di mostrare che l’emozione dell’ammirazione viene trattata nella teoria esemplarista in tre sensi che sarebbe opportuno tenere distinti: (i) come una forma di senso morale, (ii) come una disposizione emotivo-riflessiva al riconoscimento dell’eccellenza morale e (iii) come percezione emotiva diretta dell’eccellenza morale. Discuterò poi quest’ultima accezione nel quadro del dibattito sulle emozioni come fonte di conoscenza valutativa, evidenziando sia i punti di forza che alcuni punti critici del modello percettivo delle emozioni. Infine, concluderò sostenendo che il progetto esemplarista è chiamato a scegliere tra una delle tre nozioni enucleate, ciascuna delle quali avrebbe ripercussioni diverse su varie parti della teoria.
2018
123
142
ariele niccoli
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