Tra le numerose pubblicazioni sulla Cina comparse tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, l’opera che tentò di presentare sistematicamente la Cina al pubblico italiano è La Cina d’oggi, numero straordinario della rivista Il Ponte edito nel 1956. Prima di allora, la Cina contemporanea era rimasta confinata a settori specialistici a causa del retaggio lasciato dal Regno d’Italia che, nonostante la concessione italiana a Tianjin, si era attivato poco e maldestramente (basti pensare al “caso” della baia di Sanmen) per stabilire contatti proficui - di natura politica e culturale - con la Cina. I primi resoconti sulla Cina del XX secolo provengono, infatti, dagli ufficiali della Marina di stanza in Estremo Oriente, da alcuni giornalisti e da qualche scrittore, ma ebbero scarsa diffusione e non contribuirono a far conoscere meglio il Celeste Impero. Fino agli anni Cinquanta, pertanto, chi avesse voluto documentarsi meglio avrebbe dovuto rivolgersi alle pubblicazioni inglesi e francesi, che raccontavano più esaustivamente i vari aspetti della cultura e dell’attualità cinese.
La visita in Cina degli intellettuali italiani nel 1955 / Miriam Castorina. - In: SULLA VIA DEL CATAI. - ISSN 1970-3449. - STAMPA. - 5:(2010), pp. 27-37.
La visita in Cina degli intellettuali italiani nel 1955
Miriam Castorina
2010
Abstract
Tra le numerose pubblicazioni sulla Cina comparse tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, l’opera che tentò di presentare sistematicamente la Cina al pubblico italiano è La Cina d’oggi, numero straordinario della rivista Il Ponte edito nel 1956. Prima di allora, la Cina contemporanea era rimasta confinata a settori specialistici a causa del retaggio lasciato dal Regno d’Italia che, nonostante la concessione italiana a Tianjin, si era attivato poco e maldestramente (basti pensare al “caso” della baia di Sanmen) per stabilire contatti proficui - di natura politica e culturale - con la Cina. I primi resoconti sulla Cina del XX secolo provengono, infatti, dagli ufficiali della Marina di stanza in Estremo Oriente, da alcuni giornalisti e da qualche scrittore, ma ebbero scarsa diffusione e non contribuirono a far conoscere meglio il Celeste Impero. Fino agli anni Cinquanta, pertanto, chi avesse voluto documentarsi meglio avrebbe dovuto rivolgersi alle pubblicazioni inglesi e francesi, che raccontavano più esaustivamente i vari aspetti della cultura e dell’attualità cinese.File | Dimensione | Formato | |
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