Una prima riflessione circa la funzione rappresentativa svolta da un partito di recente formazione, repentinamente asceso a un consenso egemonico nel Mezzogiorno e per definizione “fluido” e in progress, non può che prendere avvio da una disamina degli elementi che più caratterizzano la sua struttura, la sua dimensione organizzativa, la sua agenda e le sue retoriche concernenti il rapporto dialettico tra rappresentanza e partecipazione. La letteratura, ormai copiosa sul M5s, non esprime un indirizzo unitario e men che meno coerente circa la collocazione tipologica o anche solo di indirizzo categoriale del partito. Ciò, non soltanto perché il partito (e la maggioranza del suo elettorato) continua a rifiutare l’auto-collocazione lungo l’asse destra-sinistra (Lanzone 2015; Tronconi 2015), ma anche e soprattutto perché la rapida ascesa e istituzionalizzazione, fino a farne il partito di maggioranza relativa e la principale forza della coalizione di governo, rende oltremodo arduo coglierne gli elementi strutturali e di consolidamento. D’altra parte, i numerosi contributi che hanno analizzato il M5s in primo luogo come fenomeno populista (Corbetta e Gualmini 2013; Tarchi 2015a; Lanzone 2014; 2015; 2017), pur cogliendone una serie di specificità non paiono adatti ad affrontare il nesso problematico e in divenire della rappresentanza in un’area territoriale storicamente caratterizzata dalla personalizzazione e dallo scambio clientelare. Dedicheremo perciò la prima sezione a una rassegna interpretativa del profilo strutturale, organizzativo e ideologico del partito, esplicitando quelli che appaiono come gli elementi più rilevanti e argomentando quindi la scelta di aderire al paradigma interpretativo del Movement Party (Della Porta et al., 2017), sia pure tenendo conto delle specificità e delle ibridazioni (Lanzone 2015; Bardi 2006). Nella seconda sezione si darà schematicamente conto delle dimensioni del successo elettorale del M5s nel Mezzogiorno, delineandone una interpretazione fondata su diverse concause. Nella terza sezione, infine, si evidenzieranno alcuni dei più rilevanti nodi problematici e contraddittori, soprattutto in relazione alla coalizione di governo e, dunque, alla leadership e al rapporto tra party on the ground e party in central office.

Sud a Cinque Stelle / Sorina Soare; Giancarlo Minaldi. - In: INTRASFORMAZIONE. - ISSN 2281-1532. - ELETTRONICO. - 7:(2018), pp. 98-107. [10.4474/DPS/07/02/RCR348/10]

Sud a Cinque Stelle

Sorina Soare;
2018

Abstract

Una prima riflessione circa la funzione rappresentativa svolta da un partito di recente formazione, repentinamente asceso a un consenso egemonico nel Mezzogiorno e per definizione “fluido” e in progress, non può che prendere avvio da una disamina degli elementi che più caratterizzano la sua struttura, la sua dimensione organizzativa, la sua agenda e le sue retoriche concernenti il rapporto dialettico tra rappresentanza e partecipazione. La letteratura, ormai copiosa sul M5s, non esprime un indirizzo unitario e men che meno coerente circa la collocazione tipologica o anche solo di indirizzo categoriale del partito. Ciò, non soltanto perché il partito (e la maggioranza del suo elettorato) continua a rifiutare l’auto-collocazione lungo l’asse destra-sinistra (Lanzone 2015; Tronconi 2015), ma anche e soprattutto perché la rapida ascesa e istituzionalizzazione, fino a farne il partito di maggioranza relativa e la principale forza della coalizione di governo, rende oltremodo arduo coglierne gli elementi strutturali e di consolidamento. D’altra parte, i numerosi contributi che hanno analizzato il M5s in primo luogo come fenomeno populista (Corbetta e Gualmini 2013; Tarchi 2015a; Lanzone 2014; 2015; 2017), pur cogliendone una serie di specificità non paiono adatti ad affrontare il nesso problematico e in divenire della rappresentanza in un’area territoriale storicamente caratterizzata dalla personalizzazione e dallo scambio clientelare. Dedicheremo perciò la prima sezione a una rassegna interpretativa del profilo strutturale, organizzativo e ideologico del partito, esplicitando quelli che appaiono come gli elementi più rilevanti e argomentando quindi la scelta di aderire al paradigma interpretativo del Movement Party (Della Porta et al., 2017), sia pure tenendo conto delle specificità e delle ibridazioni (Lanzone 2015; Bardi 2006). Nella seconda sezione si darà schematicamente conto delle dimensioni del successo elettorale del M5s nel Mezzogiorno, delineandone una interpretazione fondata su diverse concause. Nella terza sezione, infine, si evidenzieranno alcuni dei più rilevanti nodi problematici e contraddittori, soprattutto in relazione alla coalizione di governo e, dunque, alla leadership e al rapporto tra party on the ground e party in central office.
2018
7
98
107
Sorina Soare; Giancarlo Minaldi
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