Il saggio affronta il tema del rapporto tra Salutati e la cultura notarile della Firenze del tardo Medioevo, sviluppando alcuni interrogativi nati a margine delle ricerche intorno alla fortuna e alla memoria di Salutati nel mondo fiorentino, svolte in occasione della collaborazione al catalogo della Mostra 'Coluccio Salutati e l’invenzione dell’umanesimo'. Da un lato, vengono perciò riconsiderati i rapporti intrattenuti da Salutati e dai suoi discendenti con l’Arte dei Giudici e Notai di Firenze, che nel complesso costituiscono un esempio eloquente del modo in cui il mondo notarile seppe coltivare la memoria di Coluccio dopo la sua scomparsa (inserendo il suo ritratto, ad esempio, nel ciclo pittorico dedicato ai poeti fiorentini affrescato nelle pareti della sala dell'udienza della corporazione); dall’altro, nel contributo si cerca di appurare se il prestigio acquistato da Salutati nell’esercizio della sua carica di cancelliere abbia avuto un riflesso positivo sulla vita professionale di tutti quei notai, incaricati anch’essi di ‘scrivere le lettere’, che prestavano servizio nelle cancellerie ‘minori’ operanti presso le varie magistrature fiorentine, accrescendo la considerazione per la loro attività. La ricerca si sofferma inoltre tanto sulla formazione della biblioteca di Salutati, proponendo tra l'altro una nuova lettura della nota di possesso autografa apposta nel 1355 da un giovane Salutati nel codice Fiesolano 176 della Biblioteca Medicea Laurenziana, contenente le Institutiones di Prisciano, ossia il primo volume della raccolta salutatiana di cui sono note le circostanze dell’acquisto, quanto sulle circostanze della dispersione dei libri della raccolta all'indomani della morte del cancelliere.
Salutati e la cultura notarile / Boschetto, Luca. - STAMPA. - (2010), pp. 145-171. (Intervento presentato al convegno Coluccio Salutati e l’invenzione dell’Umanesimo tenutosi a Firenze nel 29-31 ottobre 2008).
Salutati e la cultura notarile
Boschetto, Luca
2010
Abstract
Il saggio affronta il tema del rapporto tra Salutati e la cultura notarile della Firenze del tardo Medioevo, sviluppando alcuni interrogativi nati a margine delle ricerche intorno alla fortuna e alla memoria di Salutati nel mondo fiorentino, svolte in occasione della collaborazione al catalogo della Mostra 'Coluccio Salutati e l’invenzione dell’umanesimo'. Da un lato, vengono perciò riconsiderati i rapporti intrattenuti da Salutati e dai suoi discendenti con l’Arte dei Giudici e Notai di Firenze, che nel complesso costituiscono un esempio eloquente del modo in cui il mondo notarile seppe coltivare la memoria di Coluccio dopo la sua scomparsa (inserendo il suo ritratto, ad esempio, nel ciclo pittorico dedicato ai poeti fiorentini affrescato nelle pareti della sala dell'udienza della corporazione); dall’altro, nel contributo si cerca di appurare se il prestigio acquistato da Salutati nell’esercizio della sua carica di cancelliere abbia avuto un riflesso positivo sulla vita professionale di tutti quei notai, incaricati anch’essi di ‘scrivere le lettere’, che prestavano servizio nelle cancellerie ‘minori’ operanti presso le varie magistrature fiorentine, accrescendo la considerazione per la loro attività. La ricerca si sofferma inoltre tanto sulla formazione della biblioteca di Salutati, proponendo tra l'altro una nuova lettura della nota di possesso autografa apposta nel 1355 da un giovane Salutati nel codice Fiesolano 176 della Biblioteca Medicea Laurenziana, contenente le Institutiones di Prisciano, ossia il primo volume della raccolta salutatiana di cui sono note le circostanze dell’acquisto, quanto sulle circostanze della dispersione dei libri della raccolta all'indomani della morte del cancelliere.File | Dimensione | Formato | |
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