L’imperativo di uccidere e il particolarismo del bene

Il libro di Pier Paolo Portinaro, L’imperativo di uccidere. Genocidio e democidio nella storia, affronta alcuni fra i temi più scottanti della discussione filosofica contemporanea sui fenomeni politici: la natura e le radici del male politico nelle sue forme estreme, il posto della violenza nelle società e nella politica degli esseri umani, il rapporto fra genocidi – e più in generale omicidi di massa – e modernità politica e sociale. Si tratta di un volume in cui l’autore propone le proprie tesi e i propri argomenti in un confronto serrato e sistematico con una letteratura ormai sterminata e pluridisciplinare, costituendo così per il lettore anche uno strumento preziosissimo di informazione e un punto di riferimento ineludibile per sviluppare ulteriori direzioni di ricerca. Il contributo si concentra più analiticamente sulle questioni relative alla definizione di genocidio e sul tema delle radici del male politico.