Il campo prova è stato allestito nell'ottobre 2016 presso l'azienda agricola "Giuseppe Chiarion" (Monteroni d'Arbia, Toscana, Italia). Quattro varietà italiane di grano tenero (Triticum aestivum L.) sono coinvolte nello studio, tra cui tre "vecchie" varietà (Andriolo, Sieve e Verna) e una cultivar moderna registrata (Bologna). L'esperimento comprende tre livelli di concimazione azotata (N), ovvero 35, 85 e 135 kg di N ha-1 (N1, N2 e N3) e due densità di semina (SR), ossia 90 e 180 kg ha-1 di seme (D1 e D2). Durante la campagna agricola 2016-2017 è stato allestito uno campo sperimentale secondo uno schema split-strip-plot, in cui le cultivar di grano sono disposte in strisce verticali (main plots), i livelli di fertilizzazione sono allocati orizzontalmente (subplots) e la densità di semina è stata applicata verticalmente in sub-subplots. Alla raccolta è stato determinato in tre repliche: peso del grano (YLD; kg ha-1), peso dell'ettolitrico (HW; kg m-3) e peso di 1000 semi (KW; g 1000 semi-1). I valori HW e KW sono risultati strettamente dipendenti dalla varietà e non influenzati in modo significativo dai livelli SR e N. Una relazione positiva seppur non significativa (p> 0,05) è stata determinata tra SR e YLD per tutte le varietà. In Verna si è determinata una relazione significativamente positiva tra i livelli N e YLD. Per Andriolo si è determinata una relazione positiva ma non significativa tra i livelli N e YLD. In Bologna e Sieve non si è osservata una relazione significativa tra N e YLD per i livelli N1 e N2, al contrario si è osservato un aumento significativo per il livello N3. In generale, per tutte le varietà hanno dato risposte produttive economicamente sostenibili per N3. La risposta delle vecchie varietà ai tre livelli di azoto è risultata molto variabile e non è stato possibile spiegarla con chiarezza, pertanto saranno condotti futuri studi per ottenere maggiori informazioni.

Risposta produttiva di vecchie varietà di frumento a differenti tecniche agronomiche: risultati preliminari / Marco Napoli, Marco Mancini, Alberto Masoni, Giovanni Licheri, Giada Brandani, Martina Petralli, Leonardo Verdi, Anna Dalla Marta, Chiara Grassi, Ada Baldi, Stefano Benedettelli, Simone Orlandini. - STAMPA. - (2018), pp. 9-9. (Intervento presentato al convegno XII convegno biodiversità, ambienti, salute tenutosi a Teramo nel 13-15, giugno, 2018).

Risposta produttiva di vecchie varietà di frumento a differenti tecniche agronomiche: risultati preliminari

Marco Napoli
;
Marco Mancini;Alberto Masoni;Giada Brandani;Martina Petralli;Leonardo Verdi;Anna Dalla Marta;Chiara Grassi;Ada Baldi;Stefano Benedettelli;Simone Orlandini
2018

Abstract

Il campo prova è stato allestito nell'ottobre 2016 presso l'azienda agricola "Giuseppe Chiarion" (Monteroni d'Arbia, Toscana, Italia). Quattro varietà italiane di grano tenero (Triticum aestivum L.) sono coinvolte nello studio, tra cui tre "vecchie" varietà (Andriolo, Sieve e Verna) e una cultivar moderna registrata (Bologna). L'esperimento comprende tre livelli di concimazione azotata (N), ovvero 35, 85 e 135 kg di N ha-1 (N1, N2 e N3) e due densità di semina (SR), ossia 90 e 180 kg ha-1 di seme (D1 e D2). Durante la campagna agricola 2016-2017 è stato allestito uno campo sperimentale secondo uno schema split-strip-plot, in cui le cultivar di grano sono disposte in strisce verticali (main plots), i livelli di fertilizzazione sono allocati orizzontalmente (subplots) e la densità di semina è stata applicata verticalmente in sub-subplots. Alla raccolta è stato determinato in tre repliche: peso del grano (YLD; kg ha-1), peso dell'ettolitrico (HW; kg m-3) e peso di 1000 semi (KW; g 1000 semi-1). I valori HW e KW sono risultati strettamente dipendenti dalla varietà e non influenzati in modo significativo dai livelli SR e N. Una relazione positiva seppur non significativa (p> 0,05) è stata determinata tra SR e YLD per tutte le varietà. In Verna si è determinata una relazione significativamente positiva tra i livelli N e YLD. Per Andriolo si è determinata una relazione positiva ma non significativa tra i livelli N e YLD. In Bologna e Sieve non si è osservata una relazione significativa tra N e YLD per i livelli N1 e N2, al contrario si è osservato un aumento significativo per il livello N3. In generale, per tutte le varietà hanno dato risposte produttive economicamente sostenibili per N3. La risposta delle vecchie varietà ai tre livelli di azoto è risultata molto variabile e non è stato possibile spiegarla con chiarezza, pertanto saranno condotti futuri studi per ottenere maggiori informazioni.
2018
XII convegno biodiversità, ambienti, salute
XII convegno biodiversità, ambienti, salute
Teramo
Marco Napoli, Marco Mancini, Alberto Masoni, Giovanni Licheri, Giada Brandani, Martina Petralli, Leonardo Verdi, Anna Dalla Marta, Chiara Grassi, Ada Baldi, Stefano Benedettelli, Simone Orlandini
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